In tribunale

Imperia, annegamento di Mauro Feola: il pubblico ministero chiede la condanna per i due bagnini

L'imprenditore si era gettato fra le onde per soccorrere il figlio che allora aveva 15 anni

mauro feola

Imperia. Un anno e due mesi per Aldo De Notaris, un anno per Caterina Pandolfi: è la pena richiesta dal pubblico ministero Maria Paola Marrali a carico dei due bagnini chiamati a rispondere di omicidio colposo in concorso per la morte di Mauro Feola, l’imprenditore di dianese di 50 anni annegato nel tratto di mare antistante i bagni Papeete Beach di Oneglia nel luglio 2015.

Entrambi gli imputati sono difesi dall’avvocato Erminio Annoni  che ha sostenuto in aula l’impossibilità di intervenire in tempo utile per salvare Feola da parte dei suoi assistiti. Il giudice Laura Russo ha rinviato l’udienza per le repliche al 2 novembre.

Nei mesi scorsi si era registrata l’uscita di scena delle parti civili: i familiari di Mauro Feola avevano, infatti, in occasione dell’udienza che si era tenuta nel febbraio scorso comunicato in aula di aver ricevuto da parte della compagnia assicuratrice, l’Unipol Sai, il risarcimento dei danni. L’ammontare complessivo si aggira sui 400mila euro.

Mauro Feola si era gettato fra le onde per soccorre il figlio che allora aveva 15 anni e che era in difficoltà mentre faceva il bagno con il mare agitato. L’imprenditore era riuscito a spingere il ragazzo fuori dall’acqua, ma era stato poi trascinato via dalla furia mare.

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