Il provvedimento

Coldiretti: «Cade il “segreto di Stato” sui cibi stranieri, risultato storico che tutela “Made in Liguria” e salute di consumatori»

«E' stata inserita una norma fortemente sostenuta da Coldiretti che finalmente assicura la massima trasparenza sui flussi agroalimentari e tutela le grandi eccellenze del nostro territorio»

riviera24 - Cibo

Genova. «Cade il “segreto di Stato” sui cibi stranieri che arrivano in Italia: sarà finalmente possibile conoscere il nome delle aziende che importano gli alimenti dall’estero dai quali dipende ben l’84% degli allarmi sanitari scattati in Italia nel 2019».

Lo annuncia la Coldiretti nel riferire dello storico risultato ottenuto nel decreto Semplificazioni sul quale il Governo ha posto la fiducia alla Camera. Il decreto prevede che il Ministero della Salute renda disponibili, ogni sei mesi, attraverso la pubblicazione sul sito internet nella sezione “Amministrazione trasparente” tutti i dati relativi ad alimenti, mangimi e animali destinati al consumo, in arrivo dalla Unione e dai Paesi extracomunitari. Inoltre saranno resi noti anche i dati identificativi “degli operatori che abbiano effettuato le operazioni di entrata, uscita e deposito dei suddetti prodotti”.

«Nel provvedimento – affermano il presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il delegato confederale Bruno Rivarossaè stata inserita una norma fortemente sostenuta da Coldiretti che finalmente assicura la massima trasparenza sui flussi agroalimentari, trasparenza indispensabile per distinguere sempre il vero made in Italy, tutelare le grandi eccellenze del nostro territorio e garantire scelte di acquisto consapevoli.

In un momento difficile per l’economia è indispensabile combattere a tavola la concorrenza sleale al Made in Italy: il superamento del “segreto di Stato” sulle informazioni che attengono alla salute ed alla sicurezza di tutti i cittadini realizza una condizione di piena legalità, diretta a consentire lo sviluppo di filiere agricole tutte italiane. Si tratta di un provvedimento importante che si affianca all’etichettatura obbligatoria che è già in vigore in Italia per molti prodotti e che la nostra organizzazione chiede di estendere in ambito Ue a tutto l’agroalimentare. La misura osteggiata da anni dalle agguerrite lobby abbatte uno storico muro e mette fine all’inganno dei prodotti stranieri spacciati per italiani che troppo spesso minano il mercato delle produzioni locali, tracciabili, sicure e garantite».

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