Ventimiglia, nido comunale “L’aquilone” ai privati. I genitori: «Chiediamo che si faccia un passo indietro»

«Che ne sarà delle nostre tate? Questa notizia ci lascia increduli e arrabbiati»
Ventimiglia. Le parole di gruppo di genitori del nido Aquilone che commenta il passaggio di gestione della struttura dal comune ai privati:
«A pochi giorni dall’apertura del nostro nido “L’aquilone” apprendiamo dai giornali locali che la gestione dello stesso sarà affidata ai privati. Questa notizia ci lascia increduli e arrabbiati. Avevamo una certezza: che i nostri piccoli avrebbero potuto continuare un percorso iniziato con le loro tate, sì le loro tate Ivana, Tiziana e Jenny.
È soprattutto grazie a loro e alle altre tate del nido, alla loro esperienza maturata da tanti anni di lavoro e corsi di formazione che il nido ha potuto ottenere il certificato di eccellenza come centro educativo negli anni passati. È grazie a loro che attraverso il progetto ” sul filo dell’aquilone” i nostri piccoli hanno potuto continuare ad “interagire” tra di loro anche attraverso ad uno schermo durante il lockdown.
E ora? Che ne sarà delle nostre tate? Abbiamo scelto di continuare un percorso rinnovando la nostra fiducia a quelle tate, abbiamo iniziato a preparare i nostri bimbi al rientro facendo vedere video e messaggi delle loro tate e solo ora apprendiamo peraltro dai giornali che verranno sostituite?
Non stiamo parlando di oggetti, ma di bambini che già hanno attraversato un periodo difficile e che con l’aiuto delle nostre tate hanno creato il loro micromondo e la certezza di rivedersi presto tutti assieme.
In un momento così delicato chiediamo che si faccia un passo indietro. Assumendo come negli anni passati del personale a tempo determinato. Questa scelta non gioverebbe a nessuno. Chiediamo all’assessore Mabel Riolfo da madre di una bimba che ha frequentato il nostro nido di ripensarci.
Non si possono lasciare le famiglie con genitori che lavorano nell’incertezza ad una settimana dall’inizio dovendo subire le decisioni prese all’ultimo senza poter ormai avere possibilità di scelta. Le tate non si devono toccare!».