Calcio

Tar annulla affidamento provvisorio dei campi di Pian di Poma, Comune condannato

Il ricorso era stato presentato dalla U.S.D. Sanremese Calcio di Carlo Barillà

barillà carlo

Sanremo. E’ stata annullata dal Tar Liguria il 7 luglio scorso, l’assegnazione provvisoria per quattro mesi dei campi sportivi di Pian di Poma alla Sanremese Calcio, fatta dal Comune nel febbraio 2018 quando, per non lasciare l’impianto comunale senza gestore nel bel mezzo della stagione agonistica, gli uffici di Palazzo Bellevue erano ricorsi a un affidamento diretto delle strutture, dopo numerose proroghe e una gara pubblica andata deserta.

I giudici amministrativi hanno accolto il ricorso presentato a nome della U.S.D. Sanremese Calcio di Carlo Barillà, ex dirigente del sodalizio biancazzurro, nelle cui mani è rimasta l’associazione dilettantistica che ricalca il nome dell’omonima società che ha attualmente in gestione sia Pian di Poma che lo stadio comunale. Nelle motivazioni, il Tar, condannando il Comune alle spese legali e al rimborso del contributo unificato, ha sancito che la procedura seguita dai dirigenti pubblici era stata portata avanti senza motivare adeguatamente il provvedimento, in particolare nella parte in cui dal municipio era stato previsto di affidare la gestione provvisoria degli impianti alla Sanremese, senza che l’ente locale tenesse in debita considerazione le volontà di partecipare all’assegnazione manifestata da parte di altre associazioni sportive del territorio, tra le quali figura quella dei ricorrenti, facente capo a Barillà.

Al termine dell’affidamento provvisorio, il Comune aveva indetto una nuova gara alla quale avevano partecipato gli stessi concorrenti. L’appalto, per un valore totale di circa 200 mila euro per tre anni, era stato assegnato sempre alla Sanremese. Su quest’altra pratica lo stesso Barillà aveva sollevato altri dubbi in ordine alle procedure seguite dal Comune.

“Vista la situazione ho deciso di presentare un esposto, già depositato, per denunciare questa gestione portata avanti dal dirigente dei Lavori Pubblici Danilo Burastero degli atti alla Procura della Repubblica, spiega Barillà. Ritengo che il dirigente in questione sia incompatibile a trattare pratiche che riguardino il sottoscritto. Mi riservo di chiedere i danni al Comune in sede civile”.

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