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Sanremo, prof Monticone va in pensione: «Cari ragazzi, pensate sempre con la vostra testa»

Preside del Ruffini-Aicardi e del Sanremo Centro Levante nonché insegnante di lettere, dopo 44 anni di servizio lascia il mondo della scuola

Sanremo. Il 1° settembre andrà in pensione il prof Giuseppe Monticone. Dopo 44 anni di servizio, il pilastro della letteratura italiana all’istituto Colombo lascerà definitivamente i suoi ragazzi. “Definitivamente”, perché un primo congedo c’è già stato nel 2012 quando è diventato preside dell’Aprosio, incarico che nel 2017 lo ha portato alla dirigenza del Ruffini Aicardi e del Sanremo Centro Levante.

Nato ad Asti 64 anni fa e laureatosi alla facoltà di Lettere a Genova, prof Monticone ha iniziato come docente di religione. A Mattino24 racconta: «I miei primi passi nel mondo della scuola sono stati estremamente emozionanti. Sentivo addosso la responsabilità di un ruolo di cui non pensavo potessi essere all’altezza. Gli studenti quasi quasi mi intimidivano. Il mio primo incarico è stato come supplente di religione laico. Un tirocinio assolutamente importante, dove ho imparato a fare l’insegnante, a stare nel mondo della scuola.

Poi c’è stata la vittoria al concorso pubblico e l’arrivo della prima cattedra. «Dal 1985 al 2012 ho insegnato lettere alla sezione geometri del Colombo – spiega -. Gli anni più intensi e belli della mia carriera scolastica, in cui ho visto la scuola attraversare cambiamenti epocali. Un grande salto c’è stato nell’ultimo decennio con la rivoluzione tecnologica e l’ingresso del computer nella scuola. In tutti questi anni, però, c’è una cosa che non è mai cambiata e sono i ragazzi. In loro ho visto una continuità. Mi sono accorto che seppur muta il contesto, se il tempo va avanti, loro restano sempre gli stessi».

Quando ricorda i suoi studenti, gli occhi di prof Monticone si accendono. Lui parla, risponde alle mie domande, ma dentro, sono sicura, sta rivivendo attimo per attimo tutte le ore trascorse dietro la cattedra a spiegare Dante e Leopardi. «Insegnare mi manca molto – confida –, io sono un uomo di scuola. Nel sistema scolastico, tuttavia, c’è tanto da fare anche rivestendo altri ruoli. Per questo a un certo punto ho deciso di fermarmi, di rimettermi sui libri e di iscrivermi al concorso per dirigente scolastico. L’ho vinto con il punteggio massimo e sono andato a fare il preside prima all’Aprosio a Ventimiglia, poi al Ruffini-Aicardi acquisendo anche la reggenza del Sanremo Centro Levante».

Come dirigente, l’insegnante di italiano ha dovuto affrontare tante complessità. Soprattutto quest’anno, scombussolato dall’emergenza sanitaria portata dal coronavirus. «La scuola si è reinventata con la didattica a distanza che in un dramma collettivo come quello della pandemia è stata una grande opportunità. Ora dobbiamo superare altre problematiche per garantire a settembre un ritorno sui banchi il più ordinario possibile». Quindi aule più grandi, banchi singoli, lezioni su turni, interrogazioni da posto oppure con la mascherina. Una scuola nuova, dove Monticone non ci sarà.

Ai suoi ragazzi, però, vorrebbe dire ancora tante cose, vorrebbe ancora vederli emozionarsi mentre legge un testo di Marinetti, vorrebbe ancora dar loro i suoi consigli. Uno su tutti: «continuate a pensare con la vostra testa, perché solamente così potrete lasciare il vostro contributo nel mondo».

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