Il pensiero

Sanremo, Condò (Civiltà Liberale): «Ddl Zan mina pesantemente la libertà d’espressione»

«E’ necessario mettere in atto tutto ciò che possiamo fare e dire per fermare questo attacco alla democrazia e alla famiglia naturale»

 Alessandro Condò

Sanremo. «Il rischio di finire in carcere per chi sostiene che un bambino abbia diritto a una mamma e a un papà è sempre più vicino. Il testo del famigerato ddl Zan contro l’omotransfobia fa il suo ingresso nell’Aula della Camera dei Deputati. La maggioranza parlamentare formata da M5s, Pd, Italia Viva e LeU è pronta ad approvare una legge che mina pesantemente la libertà d’espressione e viola la libertà religiosa dei cristiani.

E’ necessario mettere in atto tutto ciò che possiamo fare e dire per fermare questo attacco alla democrazia e alla famiglia naturale! Il ddl Zan sanziona le condotte finalizzate alla discriminazione o all’odio motivati dall’orientamento sessuale, cioè anche dall’omosessualità.

Ciò significa che un giudice potrebbe condannare un cittadino per aver espresso le verità della dottrina cristiana sul tema che l’unica famiglia è quella composta da una mamma, un papà e i figli. Le pene vanno dal carcere fino a un anno e mezzo a multe fino a 6mila euro. Non solo. Si può rischiare anche l’obbligo di dimora, il ritiro della patente di guida, del passaporto e di documenti di identificazione validi per l’espatrio, nonché il divieto di svolgere attività politiche per almeno tre anni.

Insomma, chi non si piegherà ai diktat delle lobby Lgbt, che stanno ormai finalizzando questa “democratura” (dittatura democratica) finirà dietro le sbarre o verrà socialmente emarginato. Per questo è necessario impegnarsi in prima persona per evitare che si consumi questa deriva totalitaria nel nostro Paese: mobilitarsi in tutta Italia contro il ddl Zan.

Per l’11 luglio era stata prevista a Roma, in piazza del Popolo, dai membri del “Family Day”, una grande manifestazione. Tuttavia, per una serie di ragioni (norme anti-covid attualmente in vigore), gli organizzatori, hanno deciso di rimandare, non di annullare, l’evento.

Per via delle incombenze urgenti che pendono in Parlamento, a luglio e anche a settembre, i tempi per il voto del ddl Zan potrebbero allungarsi, ma per questo non bisogna abbassare la guardia perché l rischio è ancora alto. La maggioranza di governo ha tutta l’intenzione di approvare appena possibile questa legge bavaglio. Per questo, per chi può, è importante continuare a seguire l’iter del testo e tenersi pronti a ogni pacifica azione pur di fermarne l’approvazione.

È fondamentale, per coloro che possono, organizzare incontri e conferenze nelle proprie città che coinvolgano i deputati, senatori e rappresentanti della società civile per informare i cittadini sui rischi ai quali andranno incontro con l’approvazione in Parlamento del ddl Zan. Il ddl Zan è la minaccia più grave per la tua libertà d’espressione. Non possiamo rischiare di ritrovarci in una dittatura senza aver fatto nulla per evitarla. Siamo ancora in tempo per fermare questo scempio. Noi ci siamo!» – afferma Alessandro Condò di Civiltà Liberale.

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