Il summit

Migranti, vertice in Prefettura sulla chiusura del Parco Roja: decisione rinviata all’autunno fotogallery

La Regione si oppone a qualunque struttura definitiva non solo a Ventimiglia ma su tutto il territorio regionale

Imperia. E’ terminato nel pomeriggio il vertice in Prefettura sulla questione migranti a Ventimiglia che ha visto partecipare una delegazione guidata dal Prefetto Michele Di Bari, Capo Dipartimento delle Libertà Civili e dell’Immigrazione, giunta direttamente da Roma, insieme con il sindaco di Ventimiglia Gaetano Scullino e le maggiori autorità civili e militari della provincia di Imperia.

«Il centro di cui abbiamo fatto visita è tenuto molto bene – ha detto Di Bari -. Qui (in Prefettura, ndr) abbiamo fatto sintesi delle posizioni comuni, perché sono emerse quasi sempre soluzioni comuni. C’è la volontà di coniugare un’accoglienza transitoria molto provvisoria, determinata anche dalla posizione geografia di Ventimiglia».  «Il Campo Roja ha subito un continuo alleggerimento in queste settimane – ha dichiarato il prefetto Di BariQuesto alleggerimento dovrà essere coniugato con le responsabilità di cui il prefetto di Imperia ha in materia sanitaria. Quindi questo è il primo step che abbiamo esaminato. Secondo, c’è la necessità di coniugare la presenza di migranti nella città di Ventimiglia e una soluzione da fornire quanto prima per evitare i bivacchi di cui da anni Ventimiglia è spettatrice come città».

La vicepresidente della Regione Sonia Viale, però, sbarra la strada a qualunque soluzione di struttura definitiva non solo a Ventimiglia ma su tutto il territorio regionale. «In questo momento -ha detto la Viale –  la Regione non è disponibile a trovare un luogo per i migranti, ci sono altre priorità questo momento. Ventimiglia non può accogliere una struttura definitiva perché sarebbe come accettare a livello nazionale che c’è un problema di emigrazione che deve affrontare Ventimiglia da sola. E poi c’è anche il tema sanitario, qualunque scelta verrà fatta dovrà essere fatta con l a massima tutela nei confronti degli operatori, delle persone che arrivano e della città di Ventimiglia. E su questo ho avuto massime rassicurazioni»

Il rappresentante del Ministero dell’Interno ha aggiunto: «Abbiamo una prospettiva molto semplice, ma che dovrà essere sintetizzata in un documento che verrà realizzato dalle parti istituzionali presenti. L’obiettivo qual è? E’ quello di individuare non tanto una struttura, ma un modulo flessibile di transitorietà per evitare bivacchi a Ventimiglia. E tutto ciò non riguarda soltanto la permanenza dei migranti a Ventimiglia quanto i controlli che sono stati incrementati, resi efficienti, attraverso un modulo che vede le forze di polizia che sta dando ottimi risultati. A fine settembre ci rivedremo di nuovo e faremo il punto della situazione».

Il problema principale, come sottolinea lo stesso sindaco Gaetano Scullino, è quello della permanenza in città di stranieri che non sapendo dove andare bivaccano in stazione, sulle spiagge, nei giardini: «Il campo Roja è chiuso, quindi non ha la funzione di dare accoglienza a queste 2/300 persone che girano per Ventimiglia. Si è parlato di cosa sarà il futuro di quel centro di transito, che di fatto di transito non lo è. Noi come città di Ventimiglia non ci possiamo far carico di queste persone, sia di quelle respinte dalla Francia che di quelle che arrivano dai flussi. Io ho solo detto che questo sistema deve finire, penseranno loro come farlo. 

C’è controllo sui treni, quindi un respingimento già da Genova. Questa situazione devono prenderla a cuore perché i ventimigliesi sono 30 anni che convivono con questa situazione ormai inaccettabile».

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