Ambiente

Consumo di suolo, nel 2019 Liguria sotto la media nazionale

Ma resta prima per cementificazione, in luoghi di pericolosità idraulica e occupazione di fascia costiera

La Liguria si posiziona tra le regioni che, lo scorso anno, hanno avuto incrementi inferiori ai 100 ettari riguardanti il consumo di suolo, con un valore espresso in percentuale del 7,24%.
Un risultato che si differenzia molto dai valori percentuali più elevati di altre regioni d’Italia, come la Lombardia (12,05%), il Veneto (11,87%) e la Campania (10,30%).
In termini di suolo consumato pro capite, dunque, la Liguria presenta tra i valori più bassi e al di sotto del valore nazionale, nonostante comunque sia al primo posto per fattori come la cementificazione in luoghi di pericolosità idraulica e l’occupazione di fascia costiera.

Questo è quanto si evince dal Rapporto “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici”, un prodotto del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), che assicura le attività di monitoraggio del territorio e del consumo di suolo. È un documento che permette di fornire il quadro aggiornato dei processi di trasformazione della copertura del suolo e permette di valutare l’impatto del consumo di suolo sul paesaggio e sui servizi ecosistemici.

A livello comunale, le prime tre città che, in percentuale, hanno consumato più suolo nel 2019 sono state San Lorenzo al Mare (37,22%), Diano Maria (33,22%) e Vallecrosia (32,84%). Mentre a livello di ettari, con 1.040 ha consumati, è Sanremo a posizionarsi tra le prime tre città liguri della classifica, unica in provincia d’Imperia.

La Liguria, tuttavia, continua ad avere la percentuale maggiore di suolo consumato in aree a pericolosità idraulica, in cui nelle tre fasce di pericolosità si raggiunge un valore pari al 22%, con una punta del 32% nelle aree P1 (a bassa probabilità di accadimento).

Inoltre, i risultati mostrano che è sempre la nostra regione ad avere la percentuale maggiore di suolo consumato nella fascia costiera, con valori che raggiungono il 47%, distanziandosi molto da quella che è la media nazionale del 22,8%.

Infine, il suolo consumato è maggiore nelle aree con pendenza inferiore al 10% e la Liguria, per le sue particolari caratteristiche orografiche, è la regione con le percentuali maggiori sia nelle aree con pendenza inferiore al 10% (con il 29,2% di suolo consumato), sia in quelle con pendenza maggiore del 10% (con il 4,5%). Nelle altre regioni la percentuale è inferiore al 20% nelle zone con pendenza inferiore al 10% e al 4% nelle zone con pendenza maggiore del 10%.

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