Sostegno

Ventimiglia, i Lions donano manichini di addestramento alla Crove Verde Intemlia

Il kit è provvisto di un sistema di feedback, ovvero della possibilità per l’allievo di comprendere se la sua attività rianimatoria è efficace

Ventimiglia. Sabato scorso, il locale Lions ha donato alla Croce Verde Intemelia tre manichini per l’addestramento del personale della pubblica assistenza e dei partecipanti ai corsi di formazione di rianimazione cardiopolmonare che vengono regolarmente tenuti per la cittadinanza.

Il kit, composto da tre manichini, dal neonato al ragazzo, fino all’adulto, è provvisto di un sistema di feedback, ovvero della possibilità per l’allievo di comprendere se la sua attività rianimatoria è efficace.

“Si tratta di tre manichini che permetteranno ai nostri volontari di tenersi costantemente aggiornati – dice Davide Pallanca, presidente della CVI – e di tenere dei corsi alla cittadinanza con materiale conforme alle normative, soprattutto per quel che riguarda il feedback, ormai obbligatorio”.

Particolare soddisfazione, inoltre, è stata espressa per la casuale coincidenza della consegna con il giorno del 71° anniversario di fondazione della Pubblica Assistenza.

Il presidente del Lions Club Ventimiglia, Roberto Capaccio, nel dichiararsi entusiasta per l’accoglienza ricevuta da lui e dai numerosi soci Lions presenti ha commentato: “Nell’aderire alla richiesta della CVI di finanziare l’acquisto di questa attrezzatura, non avrei mai immaginato che fosse così importante per le loro attività formative; la gioia che noi Lions abbiamo visto trasparire dagli occhi del personale della CVI, e soprattutto dal gruppo dei formatori, ci ha fatto capire che abbiamo soddisfatto un reale bisogno, ed è questo il motivo per cui ci impegniamo ogni giorno”.

La presenza della squadra del 118 d’Imperia, che da alcuni mesi ha la base presso la CVI, ha poi consentito un breve “fuoriprogramma”, con una dimostrazione pratica dell’uso dei manichini secondo le più recenti linee guida ed il richiamo ad addestrare quanti più possibili “laici” (ovvero cittadini non addetti al mondo sanitario) alle manovre rianimatorie, al fine di consentire il miglior funzionamento della cosiddetta catena dell’emergenza, alla quale i Lions di Ventimiglia avevano già contribuito, un paio di anni fa, con l’installazione di tre defibrillatori nella Città di confine.

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