La situazione

Traffico, Linea Condivisa: «Liguria paralizzata, impossibile muoversi»

«Ora chi non ha una famiglia alle spalle non può andare a lavorare, è necessario alleggerire rivedendo l’organizzazione del lavoro»

Coda Traffico Autostrada A10

Genova. «La stampa riferisce che oggi Toti è a Roma per denunciare il caos autostradale registratosi in Liguria in questi giorni. Al di là della demagogia, il presidente dovrebbe ricordare che anche la regione può fare molto. Toti camaleonte cambia idea a seconda di come gira il vento del consenso. Nel frattempo la nostra regione è alla paralisi». Lo dichiara il capogruppo di Linea Condivisa Gianni Pastorino, facendo il punto sull’attuale crisi del sistema viario che interessa tutte le principali direttrici a Genova e in Liguria.

«Da più parti rimbalzano immagini di autostrade intasate e di autobus strapieni. Colpisce in particolare il trasporto pubblico: un’offerta totalmente inadeguata, in cui non può essere rispettata la distanza sociale e vengono occupati persino i posti inizialmente interdetti a causa delle prescrizioni covid – ricorda Pastorino -. In questo scenario sconcerta la mancanza di iniziativa di Toti e Bucci: da loro nessuna proposta agli interlocutori economici e sociali per favorire ancora lo smart working. Una mossa che porterebbe al doppio risultato di alleggerire il traffico veicolare e di andare incontro alle esigenze quotidiane delle famiglie, specie con figli, in questo periodo di grandi difficoltà».

«Obiettivo: maggiore sicurezza, maggiore mobilità. L’area genovese sta vivendo momenti di caos drammatico, strangolata fra le difficoltà infrastrutturali delle autostrade e un trasporto pubblico che non funziona, con autobus al collasso e treni continuamente soppressi o in ritardo. Arrivare in ufficio è una corsa a ostacoli – puntualizza Pastorino, che indica la ricetta – Toti deve avviare una forte iniziativanei confronti delle parti datoriali, per convincerle a continuare sulla strada del lavoro flessibile finché la situazione sanitaria e logistica non tornerà alla normalità. E sarà ugualmente indispensabile un’azione nei confronti dei dicasteri pubblici e delle aziende controllate, con la medesima prospettiva. Questo a partire dalle società in house e dagli enti strumentali della Regione».

«Ma pare che Toti e il sindaco Bucci siano del tutto indifferenti – conclude Pastorino -. La Regione non è in grado di offrire alternative; o non vuole. Risultato: chi non ha un supporto familiare alle spalle, rischia di non poter andare a lavorare, visto che è impossibile muoversi».

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