Il caso

Sanremo, stop alla sperimentazione del 5G. Dal Comune rassicurazioni ai promotori della manifestazione

Incontro questa mattina tra una delegazione di cittadini preoccupati dalle implicazioni legate alla nuova tecnologia e l'assessore all'Ambiente Lucia Artusi

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Sanremo. Sono ormai migliaia i sanremesi preoccupati per l’avanzata inarrestabile delle antenne dell’internet ultraveloce. Mentre a Bordighera il sindaco Ingenito ha emanato un’ordinanza per vietare l’installazione di nuovi impianti per il 5G, nella Città dei Fiori  l’amministrazione comunale non ancora deciso il da farsi. È per questi motivi che un gruppo di cittadini del Ponente Ligure, attenti alla tutela della salute pubblica, ha organizzato una manifestazione che si terrà in piazza Colombo sabato 20 giugno dalle ore 9,30 alle 13: chiedono l’applicazione del principio di precauzione, poiché non ci sono –  a dire dei promotori – evidenze scientifiche sull’innocuità del 5G per la salute umana.

«L’iniziativa non ha carattere politico, nel senso che è assolutamente apartitica. Spiegano Stefania Asplanato e Andrea Fuso Nerini a capo della delegazione che questa mattina ha incontrato l’assessore all’Ambiente Lucia Artusi. I sanremesi sono e saranno sempre più irradiati da queste antenne, senza il loro consenso: non è giusto, soprattutto se si considera il fatto che la nostra provincia ha già percentuali più alte della media per quel che riguarda le morti causate da tumori».

Gli organizzatori della protesta che si terrà sabato si dicono positivi dopo la riunione odierna tenutasi a Palazzo Bellevue. Spiegano Asplanato e Nerini: «L’assessore Artusi si è mostrata favorevole all’applicazione del principio di precauzione, sancito anche dalla Comunità Europea, e alle possibili alternative alle antenne costituite dalle nuove tecnologie di cablaggio in fibra ottica. Si è mostrata sensibile anche all’esigenza di ridurre l’inquinamento elettromagnetico nelle scuole materne, primarie ed asili nido».

Dello stesso tenere il commento dell’esponente della giunta Biancheri che rappresenta il movimento civico Sanremo Attiva: «La linea del comitato non è per un’abolizione totale delle nuove tecnologie o per l’impedimento del progresso digitale, sono solo preoccupati del fatto che non ci sia un’uniformità di pareri sulle possibili ripercussioni dell’applicazione su vasta scala del 5G in ordine alla salute pubblica. Un atteggiamento prudenziale è condivisibile almeno fino a quando non ci saranno studi univoci e inconfutabili».

«La gente deve sapere che le microonde del 5G – continuano dal comitato che aveva lanciato una petizione su Change.org sottoscritta da migliaia di persone – vanno ad aggiungersi alle radiazioni del 2G, del 3G e del 4G: come diceva Totò, “è la somma che fa il totale”… E in questo caso siamo noi cittadini a pagare il conto, senza aver potuto decidere democraticamente nulla. In tutto il mondo, sono moltissimi i sindaci che hanno fermato l’installazione delle antenne di questo nuovo standard della telefonia mobile, che promette grandi performance tecniche, ma potrebbe avere effetti “collaterali” molto rischiosi. In Italia, oltre 500 amministrazioni comunali hanno deciso moratorie in materia, per non parlare di Bruxelles, Miami, parte della Svizzera, la Slovenia, parte dell’Irlanda, decine di piccole città statunitensi…».

Anche il Wi-Fi nelle scuole materne e primarie, secondo gli organizzatori della manifestazione che si terrà questo sabato, dovrebbe essere vietato o limitato allo stretto indispensabile, per la salute dei bambini: molto meglio il cablaggio in fibra ottica degli edifici scolastici, senza utilizzo di antenne o dispositivi wireless.

Intanto, la petizione online per sensibilizzare sul tema, lanciata l’estate scorsa, ha raggiunto 2062 firmatari. Il testo della petizione era stato rilasciato da A.M.I.C.A, un’organizzazione attiva a livello nazionale (Associazione per le Malattie da Intossicazione Cronica e/o Ambientale), ma molto importanti sono anche l’Alleanza Italiana Stop 5G (un comitato informale), l’I.S.D.E. Italia (Associazione Medici per l’Ambiente), l’A.I.E. (Associazione Italiana Elettrosensibili), l’A.P.P.L.E. (Associazione per la Prevenzione e la Lotta all’Elettrosmog).

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