Il caso

Sanremo, estate a rischio rubinetti a secco: lettera preoccupata di Amaie al Comune

Allarme dell'Unità di crisi della Prefettura: «Rete colabrodo, pericolo emergenza idrica in tutta la provincia»

condotta esplosa corso garibaldi

Sanremo. La Città dei fiori rischia di rimanere senza acqua in piena stagione estiva con pesanti conseguenze sul turismo già provato dalle conseguenze del Covid-19 ma anche sulla stessa emergenza sanitaria non ancora conclusa.

Amaie attraverso una lettera a firma del presidente del Cda Gianluigi Pancotti ha avvisato il Comune del pericolo di una estate di rubinetti a secco per la città. La partecipata di palazzo Bellevue è stata sollecitata da una nota inoltrata dall’Unità di crisi della Prefettura composta dai tecnici di Amaie, Amat e Aiga.

Il presidente di Amaie Gianluigi Pancotti ha inviato, dunque, una missiva preoccupata al Comune di Sanremo e per conoscenza al prefetto Alberto Intini, alla Provincia e al commissario di Rivieracqua Gaia Checcucci. Il tenore della missiva ha il sapore dell’avviso: quello che rimane della rete idrica sanremese a causa della chiusura (da oltre un anno) della condotta del Roja 1 nel tratto tra la Capitaneria di Porto e capo Verde e dei danni subiti dal bacino di Tenarda durante l’ultima alluvione, rischia di essere ultra sollecitata e andare  in tilt col risultato di lasciare utenze private, pubbliche, alberghi, ospedali, centri clinici letteralmente a bocca asciutta. Tra l’altro, uno dei motivi che hanno indotto Amaie a chiudere la condotta è che sopra di essa sono stati collocati i bungalow che hanno ospitato le scuole e un eventuale scoppio del tubo avrebbe provocato conseguenze facilmente immaginabili.

«Ci troviamo in una situazione di potenziale pericolo -spiega il presidente di Amaie Gianluigi Pancottise per un qualunque motivo la seconda tubazione del Roja, quella che passa per il mare, si dovesse danneggiare potremmo avere dei problemi di alimentazione che, chiaramente, non solo creerebbe danni alla città di Sanremo ma a tutte le località che in serie attingono a quest’acqua, da Imperia fino ad Andora. Abbiamo avvisato il Comune di Sanremo che, oltre a essere proprietario di Amaie deve preoccuparsi della città ma anche tutti gli organi di controllo». 

Per risolvere il problema sulla Città dei fiori c’è un progetto che veleggia sui 10 milioni di euro. «Noi abbiamo fatto un progetto, per la verità molto costoso  che prevede la posa di un tubo di quasi un metro di dimensione. Abbiamo chiesto finanziamenti a tutti e gli stiamo sempre aspettando. Noi non abbiamo le risorse per poterlo fare ma non vorremmo che ci contestassero il fatto che non lo abbiamo segnalato», precisa Pancotti.

Il verbale dell’ultima riunione dell’Unità di crisi prefettizia non si riferisce non solo il tratto sanremese ma mette nero su bianco situazioni di emergenza (risapute) che comprendono anche quella del Roja bis, in particolare il tratto che di diparte da Imperia che serve il Golfo dianese sulla quale spesso avvengono guasti che precludono per ore e ore l’alimentazione idrica di importanti località turistiche come Diano Marina e San Bartolomeo al Mare.

«Si tratta di problemi già noti a tutti -conclude Gianluigi Pancotti –  ma che abbiamo il dovere di ricordare e di non dimenticarceli. L’acqua è quel bene di cui ci ricordiamo solo quando manca. La popolazione dà per scontato che quando si mette sotto la doccia scende  l’acqua, per non dire quando deve mettere l’acqua nella pentola per fare gli spaghetti, ma in qualche modo, nelle case deve arrivare». 

 

 

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