Il parlamentino

Perinaldo, spaccatura in maggioranza: l’assessore Mauro Agosta si dimette e abbandona il consiglio

«Mi sono trovato solo e aggiunto nella "lista nera" di molti perinaldesi». Agosta lascia ma resta in consiglio tra le file della minoranza: «Lo devo a chi mi ha dato fiducia»

mauro agosta

Perinaldo. L’assessore comunale Mauro Agosta ha rassegnato le proprie dimissioni al termine del consiglio comunale di stasera. Dure le parole dell’ex assessore nei confronti del sindaco Francesco Guglielmi, che ha accusato di «raccontare favole del lupo», non attendendo nemmeno di ascoltare una sua replica alle proprie dichiarazioni nel corso del parlamentino, del quale comunque continuerà a far parte, nel rispetto degli elettori che lo hanno votato, ma tra le file dell’opposizione.

Dopo aver spiegato le motivazioni che lo hanno spinto a prendere una «decisione sofferta», quella cioè di rinunciare «agli incarichi  ricoperti sino ad oggi», Agosta ha lasciato l’aula del consiglio comunale «per evitare di ascoltare altre favole, perché – ha detto – Ne ho già sentite troppe». A portare l’assessore a dimettersi dal proprio incarico a pochi mesi dalla fine del mandato, la scelta di realizzare il campo sportivo, ma soprattutto quella di designare un candidato sindaco che, secondo Agosta, sarà «un burattino nelle mani del sindaco (Guglielmi, ndr)». Oltre al fatto che, sottolinea il dimissionario, «in questi anni non sono mai riuscito, nonostante tutti i miei sforzi, ad avere il minimo spazio e la fiducia del sindaco». 

L’attività. Eletto consigliere nel giugno del 2015, il bordigotto Mauro Agosta dal 16 maggio 2017 è entrato in giunta, assumendo l’incarico di assessore. «Galvanizzato dal risultato elettorale e orgoglioso delle preferenze ricevute, sin da subito il mio entusiasmo e la mia voglia di fare bene erano al massimo livello, un entusiasmo e una voglia che con il tempo sono andate scemando per diversi motivi – ha detto Agosta -. Non ho nessuna intenzione di fare il “boia” ma ancor meno, ho voglia di fare “l’impiccato”, proprio per questo ho il desiderio di spiegare al meglio le motivazioni che con il tempo hanno costantemente e inesorabilmente smorzato il mio entusiasmo oltre che azzerato le mie aspettative».

In un lungo discorso, consegnato poi al segretario comunale, Agosta ha spiegato: «Ho avuto la possibilità e il privilegio di poter organizzare le Edizioni di Carciofart 2016 e 2017, Concorso pittorico che si differenziava dalle precedenti Edizioni perché dedicato esclusivamente agli studenti sino ai 14 anni e che è riuscito a coinvolgere numerosissimi Istituti scolastici della nostra Provincia, sia Pubblici che Privati, riscuotendo un successo inaspettato non solo di partecipazione e qualità delle opere in Concorso ma anche di pubblico con un notevole riscontro mediatico. La mia decisione di non procedere con una 3° edizione è scaturita dal fatto che dopo 2 anni, dove certamente per mia scelta, e di questo non incolpo nessuno, le spese per i Manifesti, i premi, le Coppe, le Targhe e i Trofei sono state sostenute esclusivamente da me, non ho trovato da parte dell’Amministrazione quel consenso e compiacimento che potesse stimolarmi nel proseguire pur avendo a progetto ottime iniziative che avrebbero certamente contribuito alla crescita di questo Evento».

E ancora: «Nello stesso periodo la mostra personale dell’indiano Kamal Swami, un giovane pittore Indiano che da quel Tour Europeo di cui Perinaldo ha fatto parte, ha visto crescere esponenzialmente la sua fama e portato alla ribalta la sua particolare tecnica pittorica ed artistica. Dal successo di questo evento, mi sarei aspettato nuovi stimoli e la possibilità di poter continuare su questa strada, ma non è stato così, anzi».

«Per poter utilizzare al meglio la Sala Polivalente per questi Eventi – ha aggiunto, annoverando gli interventi portati a compimento per il comune – Ho anche provveduto personalmente non solo alle pulizie dei locali, ma anche alla tinteggiatura degli stessi. La mia insistenza, inoltre, ha permesso l’acquisto di 10 cavalletti da mostra ad un prezzo molto conveniente, materiale che per esperienza avevo chiesto potesse essere conservato in modo consono e utilizzato correttamente, invece già nello stesso anno questi cavalletti erano stati utilizzati in modo inappropriato per poi ritrovarli divisi, sparsi e già da riparare/sistemare».

Iniziano gli screzi. «Dopo queste esperienze, sono cominciate le mie segnalazioni sulle problematiche della Sala Polivalente e sull’inopportuno utilizzo della stessa per attività non consentite in quel tipo di locali, anche e principalmente per questioni di responsabilità formali, quelle stesse responsabilità che ben chiare in certe situazioni mi sono sembrate dimenticate completamente in altre. Tutto questo mi ha portato a scontri personali con quelle Associazioni alle quali era tacitamente consentito di gestire in modo piuttosto familiare e “allegro” la Sala Polivalente. In conseguenza di ciò un unico risultato: la consapevolezza di essermi trovato solo e di essere stato aggiunto alla “lista nera” di diversi Perinaldesi. Non è stato piacevole che lo spirito di Gruppo e di Squadra fosse una effimera chimera, risultando chiaramente un concetto da rispolverare solo a piacimento».

«Certo, il fatto di domiciliare per esigenze e comodità lavorative a Bordighera, nonostante io abbia mantenuto la residenza a Perinaldo non solo per l’attaccamento al Paese ma anche al mio incarico, pur gravando sulle mie effettive utenze di servizio, non sempre mi ha portato ad essere presente fisicamente, ma per quanto nelle mie capacità ho cercato spesso di fare qualcosa – ha continuato Agosta -. E’ stato ad esempio per me un onore dipingere i cartelli di indicazione degli Stand per i vari festini, una cartellonistica piuttosto particolare ad olio su tela. Così come ad esempio i supporti/freccia indicazioni che per primi sono serviti ad un’altra Manifestazione di cui vado fiero, quella dei fotografi, in occasione della quale ho pulito e ritinteggiato personalmente il locale principale dell’ex Municipio e dove con una spesa minima sono esposti (ancor oggi spero) , decorosamente incorniciati, 25 splendidi scatti di artisti fotografi che raffigurano gli angoli più suggestivi del nostro Paese, ma anche di questo sembra che nessuno si sia accorto».

L’incarico di assessore. «Con le dimissioni di Luca Ammirati e la rinuncia di Giuseppe Lupino – ha ricordato – Arriva il mio incarico ad Assessore, un’assegnazione, che mi permetterà facendo parte della Giunta, di comprendere meglio il funzionamento della macchina Amministrativa e soprattutto di poter fare qualcosa di concreto per la nostra Comunità, ma una convinzione presto disillusa dalla realtà dei fatti».

Campo sportivo, «una cattedrale nel deserto». «Diversi gli episodi illuminanti, ma primo tra tutti il “Campo Sportivo” che mi ha visto “sbottare” proprio durante il Consiglio Comunale di presentazione di questo progetto, dove per altro era presente solo la maggioranza, esprimendo il mio dissenso per una pratica molto caldeggiata invece da Lei, Sig. Sindaco, adducendo motivazioni sulla convenienza economica di un indebitamento a interessi zero che a parer suo non dovevamo e non potevamo perdere, ma senza minimamente valutare l’utilità di tutta l’operazione. Ancora oggi ho difficoltà a comprendere senza dover pensare male, le motivazioni che hanno portato a questa Cattedrale nel Deserto. A distanza ormai di anni, questo indebitamento a carico di tutta la nostra Comunità non ha ancora portato alcun beneficio, anzi. Più e più volte ho personalmente portato alla luce gravi problemi legati alla sicurezza dei luoghi interessati, ma non solo. Lavori incompleti e fatti male di un costoso progetto che ad oggi risulta essere ancora inutilizzabile, incompleto e già in evidente stato di deterioramento senza aver avuto la possibilità di usufruirne minimamente. A questo proposito le chiedo, Signor Sindaco, le mie obiezioni in quel Consiglio Comunale le sembrano ancora così assurde? A questo punto, la mia provocazione con la proposta di un progetto per l’acquisto di sdraio e ombrelloni per fare in quel luogo una sorta di zona di elioterapia era davvero molto meno sensata? Per questo chiedo anche a tutti i Consiglieri allora presenti e che votarono a favore, alla luce dei fatti oggi lo rifareste? Ma ho provato ad andare oltre segnalando dettagliatamente tutti quei lavori ed interventi che certamente non corrispondevano alle aspettative, insistendo affinché la ditta e la direzione lavori intervenisse in modo adeguato ma con risultati davvero deludenti, poca considerazione delle mie segnalazioni e troppa leggerezza di chi aveva titolo per intervenire nei confronti di ditta e direttore dei lavori in modo incisivo e determinante».

«A quel punto e al fine di non buttare via la totalità dell’investimento, ritenevo giusto spingere per un ulteriore anche se parziale progetto di risanamento che potesse quantomeno prevedere una sistemazione dell’edificio palestra/spogliatoi e la messa in sicurezza di alcune zone permettendo così finalmente l’utilizzo dell’impianto, ma anche qui innumerevoli le difficoltà a partire da un nuovo progetto che da subito comprendo, pur non essendo certamente un tecnico, impreciso e lacunoso. Proprio nei giorni scorsi poi sono stato invitato ad un incontro/sopralluogo proprio tra la Giunta e l’Architetto progettista e direttore dei lavori che mi ha costretto a ribadire ciò che già avevo provveduto a segnalare un anno e mezzo prima e che è rimasto tale e quale, un sopralluogo per altro dove non ho potuto nemmeno visionare palestra e spogliatoi per valutarne gli eventuali interventi eseguiti, a dimostrazione della scarsa considerazione della mia persona e del mio ruolo. Insomma un incontro che ha avuto come unico risultato quello di farmi prendere nuovamente da rabbiosa indignazione e travaso di bile. Comunque tutti i miei dubbi e la volontà di capire esattamente sia i costi dei progetti (ben più di uno) che delle realizzazioni materiali, saranno argomento di mie prossime, separate e specifiche Interrogazioni scritte, che naturalmente saranno trasmesse alle autorità giudiziarie preposte».

«A questo punto mi potrebbe essere posta la domanda – dice Agosta – Perché hai continuato con l’incarico da Assessore? La risposta è semplice, amo Perinaldo, l’avvicinarsi della scadenza di mandato e le nuove Elezioni mi facevano sperare che a questa tornata elettorale si potessero finalmente seppellire le decennali “asce di guerra” e che tra maggioranza e opposizione si potesse trovare un accordo per una intelligente presentazione di un unica lista formata da motivati elementi che davvero avrebbero potuto fare la differenza per il bene e nell’interesse di tutti, ma lei Sig. Sindaco ha voluto ancora una volta cancellare i buoni propositi con una azione di una disarmante scorrettezza politica e umana, che per usare un termine calcistico oserei definire “da dietro e a gamba tesa” un’azione da punire con il “cartellino rosso” diretto perché con il chiaro intento di far male, almeno per me è stato così».

Il successore. «La scelta di appoggiare in modo subdolo un suo Candidato a sorpresa lo dimostra, un Candidato sul quale non intendo esprimere opinioni a caso, ma che anche solo dopo un’unica conversazione con lui, ha saputo dimostrarmi di poter svolgere a pieno il ruolo di burattino che Lei gli ha riservato e i fili del quale sarà proprio Lei a governare, non posso pensare diversamente. Sono davvero dispiaciuto di dover dire tutto questo e in questa sede, perché comunque e nonostante tutto io stesso devo ammettere che Lei, come pochissimi altri, è un profondo conoscitore della storia e dei Costumi della nostra Comunità, oltre che un eccellente e prezioso Cicerone. In tutti questi anni, molti – e mi permetto oggi di dire troppi – la sua figura è stata sempre un riferimento sia a livello Istituzionale che Culturale. Il suo impegno gravoso ma pur sempre una sua scelta oltre che retribuita per altro e non un obbligo o una prescrizione medica, un impegno di cui chi si fa carico ne è al corrente ancor prima del risultato elettorale».

L’accusa. «Credo sia giunto il momento che si possa parlare di Perinaldo e dei suoi Tesori e non più del Feudo Guglielmi», ha dichiarato Agosta.

E ancora: «In questi anni e con il passare del tempo, la mia presenza potrebbe essere apparsa sporadica e inutile, ma il mio assenteismo è stato indotto e proporzionale da una oggettiva ininfluenza decisionale, un assenteismo comunque solo apparente perché, dove e quando mi è stata data la possibilità, ho continuato a lavorare. Mi riferisco ad esempio all’ultimo biennio (Il 2018 per la preparazione e il 2019 anno di attuazione) dove attivamente ho seguito in rappresentanza del nostro Paese la Comunità del benessere con il Comune di Vallebona capofila nell’ambito di un prestigioso progetto della Comunità Europea che ha insignito il nostro comprensorio del titolo di Capitale Europea del 2019 dello sport e del benessere. Sarebbe stato bello poter inserire nel Comune Calendario almeno un evento sportivo a Perinaldo, ma anche in questo caso il Campo sportivo inagibile e la mancanza di fondi ci hanno fatto perdere questa grande opportunità fatta eccezione solo per la cruda propaganda del famoso Carciofo, celebre prodotto “locale” e presidio Slow Food. E’ comunque stata una grande esperienza, anche personale, non solo un’occasione di propaganda per i nostri territori ma anche un insegnamento gestionale dove la stretta collaborazione con altri Sindaci mi ha permesso oltre che di capire certi meccanismi, di stringere rapporti personali di notevole peso specifico di cui vado fiero ed orgoglioso. A dimostrazione di questo, l’invito da parte del Comune di Bordighera a costo zero nel proprio Stand alla 1° Fiera del turismo svoltasi lo scorso autunno a Genova dove ho potuto portare materiale pubblicitario e divulgativo di Perinaldo e dove inoltre grazie alla nostra personale amicizia, un noto personaggio del mondo dello spettacolo ha voluto presenziare facendo da Testimonial del nostro paese e attirando l’attenzione dei Media presenti».

Altre iniziative. «Grazie al coinvolgimento offertoci del Comune di Dolceacqua, Perinaldo ha fatto parte e tappa del 1° Rally elettrico di Montecarlo, così come tappa di un autoraduno del Club 500 Monegasco. La personale consapevolezza che alla base del successo uno dei principali ingredienti sia la collaborazione, mi ha spinto a seguire anche l’iniziativa IN RIVIERA, sulla quale avrei episodi anacronistici da riportare, ma sui cui glisso».

Le dimissioni. «Pur riconoscendo e ringraziando per l’opportunità che ho avuto e che mi ha dato la possibilità di fare una discreta esperienza amministrativa che difficilmente dimenticherò – ha concluso Agosta – Sono arrivato alla decisione di rimettere nelle sue mani, Signor Sindaco, il mio mandato di Assessore così come quello di Presidente delle 3 Commissioni Consiliari, perché nonostante tutti i miei sforzi, non sono riuscito mai ad avere il minimo spazio e la sua fiducia, una cosa ben evidente dalle sue ultime decisioni e le assicuro che questo invece, spero di dimenticarlo prestissimo perché, credendo di avere a che fare con una persona intellettualmente e politicamente corretta, sbagliando, mi brucia molto. Vorrei anche precisare la mia intenzione, nel rispetto di chi mi ha dato fiducia con il suo voto, di voler portare a termine il mandato di Consigliere, ma uscendo formalmente dal gruppo “Viviamo Perinaldo” per sedere nei banchi della minoranza in modo autonomo».

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