Calcio

Le strade dell’Ospedaletti e della famiglia Sturaro si separano, Barbagallo e Bordero: «Si guarda a nuovi progetti»

Stefano Sturaro: «Saremo sempre amici»

Barbagallo e Sturaro

Ospedaletti. Con la chiusura della stagione 2019/2020 termina anche la collaborazione tra l’Ospedaletti e la famiglia Sturaro. Una separazione che arriva con la chiusura della stagione che ha visto la prima squadra orange conquistare sul campo la salvezza nel primo storico campionato di Eccellenza e il settore giovanile diventare un punto di riferimento per centinaia di ragazzi e famiglie.

«È finito un ciclo durante il quale abbiamo collaborato bene insieme – dichiarano Luca Barbagallo e Giorgio Bordero come abbiamo sempre detto, le porte dell’Ospedaletti sono come quelle dei saloon, sempre aperte sia in entrata che in uscita, in questo momento c’è una separazione che guarda a nuovi progetti, una separazione che porta a fare nuove esperienze. Abbiamo particolare piacere di ringraziare tutta la famiglia Sturaro: mamma Jenny che è stata un po’ la mamma di tutti noi, il dottor Roberto Sturaro che ci ha aiutati in tutti gli aspetti sanitari ancor prima dell’emergenza, Paolo che ha contribuito come calciatore alla nostra scalata e poi lo abbiamo visto crescere come allenatore, Fabio che si è messo a disposizione per farci crescere e Stefano perché il nome e il prestigio portati da lui sono stati importanti, insieme all’organizzazione e alla capacità dell’Ospedaletti, per diventare una realtà così importante nel panorama provinciale».

«Voglio ringraziare tutti, dal presidente Barbagallo a tutto lo staff e coloro che hanno partecipato al lavoro in orange in tutti questi anni – aggiunge Stefano Sturaro – l’Ospedaletti ha fatto una scalata importante fino a questa stagione con la prima squadra che si è salvata sul campo in Eccellenza e un settore giovanile che si è trasformato da una sorta di ‘doposcuola’ a un punto di riferimento. Tutto questo è stato possibile grazie al lavoro, alla passione e alla professionalità di tutti. Sono orgoglioso di aver fatto parte di questa società perché abbiamo dimostrato tutti insieme che, nonostante le mille difficoltà tra campi e frane, abbiamo superato tutto con grande sicurezza mettendo anche dei mattoni che sono serviti per costruire questa bella realtà che è ora l’Ospedaletti. Un in bocca al lupo a tutti, con la speranza di ritrovarci tutti insieme con un progetto condiviso, fino ad allora saremo sempre amici».

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