Effetti del coronavirus

L’Austria non apre (per ora) le frontiere con l’Italia. A rischio 45.000 turisti diretti in Liguria

Tanti ne erano arrivati nel 2019

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Genova. Nel 2019 sono stati circa 45 mila i cittadini austriaci che hanno scelto di trascorrere il Liguria le loro vacanze estive. Ma quest’anno rischiano di non tornare. Il Governo dell’Austria ha infatti, per il momento, i suoi confini con il Belpaese.

Cosa che invece ha fatto, eliminando i controlli alle frontiere, con: Germania, Liechtenstein, Svizzera, Slovacchia, Slovenia, Repubblica Ceca e Ungheria.

«Vediamo – ha detto il ministro degli Esteri austriaco Schallenberg – che la situazione in Italia è molto migliorata e che alcune regioni, come l’Alto Adige, hanno buoni dati Covid».

Vienna valuterà dunque “seriamente” la proposta di Bolzano di consentire viaggi in alcune regioni italiane.«L’obiettivo resta l’apertura verso l’Italia, appena i dati lo consentiranno».

«Si tratta di una decisione preoccupante – spiegano da Coldiretti Liguria il presidente Gianluca Boeri e il delegato confederale Bruno Rivarossa – non tanto per i soli viaggiatori austriaci che ogni anno scelgono la nostra regione, ma anche per l’influenza che potrebbe avere sulle decisioni di altri Paesi e sulle scelte future dei viaggiatori, con il nostro sistema turistico che ha già subito pesanti perdite nell’ultimo trimestre a causa del lockdown».

«Se l’apertura tra le regioni ha rappresentato una prima importante possibilità per rimettere in moto il turismo e tutte le attività ad esso connesse, non bisogna infatti dimenticare che, dei quasi 5 milioni di arrivi registrati l’anno scorso in Liguria, la metà sono stati appunto stranieri, soprattutto tedeschi, francesi, svizzeri, olandesi che devono ancora una volta avere la possibilità di scegliere, in completa sicurezza, la nostra regione per le sue bellezze paesaggistiche, il mare e le peculiarità sia culturali sia culinarie che la contraddistinguono».

«In questo contesto – concludono Boeri e Rivarossa – è incoraggiante l’atteggiamento non discriminatorio della Germania, con i turisti tedeschi che, con oltre 302 mila arrivi e un milione di presenze l’anno, rappresentano, anche per la nostra regione, uno dei massimi bacini di utenza».

ARTICOLO TRATTO DA GENOVA24.IT

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