In manette

Estorce 30mila euro all’amico commerciante, pluripregiudicato arrestato a Imperia

Ai carabinieri il commerciante ha raccontato che per puro spirito di solidarietà aveva cominciato sin dal 2013 ad aiutare economicamente l’amico che sarebbe poi diventato il suo aguzzino

controlli carabinieri

Imperia. Un pluripregiudicato originario di Albenga, ma domiciliato a Imperia a casa della madre, è stato arrestato lunedì pomeriggio dai carabinieri della sezione operativa della compagnia di Albenga, in collaborazione con i colleghi di Imperia e Alassio, che hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere a firma del giudice per le indagini preliminari.

L’accusa è di “estorsione continuata” ai danni di un commerciante di Albenga, che dal settembre 2019 ad oggi è stato taglieggiato sistematicamente da quello che inizialmente riteneva essere un suo amico, per un ammontare complessivo di circa 30.000 euro. Il pagamento in denaro avveniva perlopiù mediante accrediti su carte postepay.

I militari del nucleo operativo e radiomobile ingauno monitoravano da tempo il soggetto e ottenuti tutti gli elementi di prova attraverso appostamenti e intercettazioni, hanno richiesto al pubblico ministero titolare dell’indagine, Elisa Milocco, l’autorizzazione all’arresto dell’estortore.

L’uomo era già noto alle forze dell’ordine per analoghe gravi condotte poste in essere ai danni di altri esercenti della provincia savonese. E’ stato proprio il suo curriculum criminale che ha destato preoccupazione e mosso la vittima ad assecondare le sue pretese.

Le minacce, anche telefoniche, per costringere il commerciante a pagare si erano fatte sempre più insistenti: più di una volta sono partite minacce di morte, prospettando anche l’utilizzo di armi da fuoco e conoscenze di alto spessore criminale. È così che il titolare di un noto negozio di abbigliamento, si è convinto di rivolersi ai carabinieri che hanno avviato immediatamente le indagini garantendo anche le misure di protezione necessarie per assicurare l’incolumità della vittima.

Ai carabinieri il commerciante ha raccontato che per puro spirito di solidarietà aveva cominciato sin dal 2013 ad aiutare economicamente l’amico che sarebbe poi diventato il suo aguzzino. Da 100 euro settimanali si è passati ben presto alla somma di 500 euro alla settimana. Fino poi ad arrivare al pagamento di viaggi vacanze con relativi versamenti di ulteriori 1500 euro per le “piccole spese”. Insomma un vero e proprio flusso di denaro a cui la vittima, seppur intimorita dalle vessazioni e dalle minacce, non poteva più far fronte.

Le misure anti COVID-19 , anche se indirettamente, sono state un deterrente per le condotte estorsive, in ragione dei maggiori controlli, dell’impossibilità di spostarsi liberamente sul territorio e della chiusura forzata dell’esercizio commerciale, il cui titolare, nonostante mancati incassi, era chiamato a continui versamenti di denaro. Alla prima riapertura dei negozi e riacquistata libertà di movimento l’indagato si è immediatamente ripresentato di persona per chiedere i soldi.

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