I dati

Coronavirus, Cgil Liguria: «Persi oltre 3mila occupati nel primo trimestre»

«Sarà a partire dal secondo trimestre che si misurerà il reale impatto sull’occupazione, con tutte le difficoltà che stiamo registrando nella ripresa a partire da settori particolarmente sensibili ed esposti come turismo e commercio»

Lavoro

Genova. Questa mattina sono stati diffusi i dati (fonte: ISTAT) sull’occupazione in Liguria nel 1° trimestre
2020. Marco De Silva, responsabile dell’Ufficio Economico CGIL Liguria, analizza i dati pubblicati e, come era facile prevedere, i segnali non sono positivi.

«In Liguria gli occupati stimati dall’ISTAT nel periodo tra gennaio e marzo di quest’anno sono stati 592.619 in calo di 3.502 unità (pari al -0,6%) rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Evidentemente non siamo ancora entrati nella fase più acuta di sofferenza occupazionale che, per la Liguria, è iniziata solo dal mese di marzo, mese in cui le assunzioni sono calate di oltre il 40% rispetto all’anno precedente; il prossimo trimestre con tutta probabilità sarà estremamente critico per l’occupazione ligure.

Le forze di lavoro (occupati+disoccupati) in Liguria calano di 16.776 unità (-2,48% sul 1°T.2019) frutto del calo congiunto degli occupati (-3.502) e dei disoccupati (-12.274) che si attestano a quota 66.786 contro gli 80.060 dell’anno precedente; come già visto a livello nazionale, crescono in maniera corrispondente gli inattivi che raggiungono le 289.691 unità (+11.863/+4,3%).

Esiste una forte concentrazione nel calo degli occupati: maschi, indipendenti e nell’industria anche se il settore più colpito è l’industria in senso stretto e tra i dipendenti che perdono oltre 14mila occupati. In estrema sintesi questo è quanto emerge da una prima analisi dei dati:

–  Per sesso: calano i maschi dell’1,76% (-5.895 occupati) mentre aumentano le femmine dello 0,92% (+2.393 occupate).
– Per condizione professionale: calano gli occupati indipendenti del 4,96% (-7.719) mentre crescono i dipendenti dello 0,96%(+4.217).
–  Per settore produttivo: aumenta ancora l’occupazione nell’Agricoltura, Silvicoltura e Pesca del 18,2% (+2.027) e nei Servizi +2,1% (+9.749 occupati); calo notevole nell’ Industria che perde ben 15.277 occupati (-12,5%).
– Per comparto: Industria:  crollo nell’Industria in senso stretto (manifatturiero) -19,4% (- 16.938 occupati) mentre recuperano le Costruzioni: +1.661 occupati (+4,7%); Servizi: nel Commercio-Alberghi-Ristoranti calo del 2,94% (-3.842 occupati) mentre nelle altre attività dei Servizi si segnala una crescita del 4,1% (+13.591 occupati).

Stabile infine il tasso di occupazione al 61,7% come l’anno scorso (dovuto anche al calo della popolazione di riferimento) mentre il tasso di disoccupazione scende al 10,1% (-1,7 p.p.); in forte aumento il tasso di inattività al 31,2% (+1,4 p.p.)».

«I dati del primo trimestre confermano tutte le nostre preoccupazioni per gli effetti dell’emergenza sanitaria sul piano occupazionale – commenta Federico Vesigna, segretario Generale CGIL Liguria – Purtroppo siamo solo all’inizio visto che il lockdown è partito a mese di marzo inoltrato e fortunatamente il massiccio e generalizzato ricorso agli ammortizzatori sociali è riuscito ad evitare il peggio.

Sarà a partire dal secondo trimestre che si misurerà il reale impatto sull’occupazione, con tutte le difficoltà che stiamo registrando nella ripresa proprio a partire da settori particolarmente sensibili ed esposti come quelli del turismo e del commercio».

«Per questo – conclude Vesigna – mentre continuiamo a chiedere ammortizzatori sociali per tutti perché nessuno resti in mezzo ad una strada, bisogna provare a costruire le condizioni per recuperare il terreno perso; per la Liguria la strada è quella della riprogrammazione, urgente e necessaria, dei Fondi Europei che può e deve essere l’occasione giusta per liberare risorse importanti per aiutare lo sviluppo e sostenere il reddito dei lavoratori e le attività delle imprese».

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