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Agricoltura e pesca, assessore Mai: «500 milioni del Governo non bastano, gravissima la crisi del florovivaismo»

«Stiamo assistendo a una calamità come mai se ne sono viste in questo paese e che sta mettendo a dura prova tutti i settori»

fiori serra generica

Genova. Almeno 1 miliardo di euro per il florovivaismo e più fondi per agricoltura e pesca. È questo quanto ritenuto necessario dall’assessore regionale all’Agricoltura, Stefano Mai.

«Si tratta di una battaglia che porto avanti da mesi. Servono finanziamenti immediati per il florovivasimo e per agricoltura e pesca. Non possiamo aspettare ancora – ribadisce l’assessore Mai -. Ieri mattina si è tenuta la Commissione Politiche Agricole della Conferenza delle Regioni, alla presenza del Ministro Bellanova. Nel decreto Rilancio, il Governo ha previsto un fondo di 500 milioni di euro per agricoltura, pesca e acquacoltura. Benché insufficienti, ho chiesto al Ministro come intenda ripartire queste risorse, con quali criteri e tempistiche. Abbiamo necessità di saperlo subito».

«Intervenendo per primo, ho voluto evidenziare ancora una volta la crisi che vive il comparto florovivaistico, per il quale servirebbe oltre un miliardo di euro a livello nazionale. Per la Liguria parliamo di merce perduta per un valore di oltre 200 milioni di euro. Dal report del Crea e del Ministero con il supporto delle Regioni, stilato a seguito delle mie pressanti richieste al Ministro, si evidenzia che la perdita totale italiana si aggira intorno a un miliardo e mezzo, di cui il 50% è costituito dalla produzione di fiori e piante da vaso, mentre la restante parte interessa i vivai. I 500 milioni previsti nel decreto Rilancio, sono quindi insufficienti per il comparto florovivaistico italiano, e suddivisi fra agricoltura, pesca e acquacoltura, come ha disposto il Ministero, diventano nettamente scarsi.

Ad ogni modo, come Regione Liguria continueremo a raccogliere i moduli di segnalazione dei danni da parte dei florovivaisti. Inoltre, a seguito della mia richiesta, il Ministro Bellanova ha sostenuto che sta lavorando con l’Agenzia delle Entrate per capire come le aziende possano accedere alle misure orizzontali.

Nei mesi passati Bellanova si è resa sorda a tutte le proposte ed emendamenti fatti dai parlamentari della Lega, come l’istituzione del fondo da un miliardo di euro per il florovivaismo. Non ha preso nemmeno in considerazione le richieste delle Regioni come ad esempio il riconoscimento della calamità naturale, L’attivazione del Fondo di solidarietà nazionale e la richiesta del Fondo di solidarietà europeo. Non ha tenuto in considerazione nemmeno le note preparate dai suoi uffici che ritengono necessario un fondo di almeno un miliardo di euro per il comparto florovivaistico. Non proprio un esempio di gioco di squadra come si converrebbe in un momento come questo.

A fronte delle pressanti richieste delle Regioni anche sul comparto vitivinicolo, zootecnico, ittico, agrituristico, oggi Bellanova ci ha risposto che il Governo avrebbe già fatto la sua parte con questi 500 milioni e che comunque andrà a vedere quanti soldi siano stati erogati alle aziende agricole negli anni precedenti. Posso sicuramente informarla io che negli ultimi 5 anni non abbiamo ottenuto risorse per alluvioni e gelate che hanno interessato principalmente il florovivaismo, così anche per le siccità per il comparti zootecnico, olivicolo e la mitilicoltura, nonché per la recente calamità dell’apicoltura. Le uniche risorse che abbiamo visto sono quelle impegnate dal Governo in occasione dell’evento calamitoso delle mareggiate di ottobre 2018, quando l’allora Ministro Centinaio dispose sufficienti risorse per dare aiuti concreti alle imprese agricole e ittiche.

Non paga di tutto ciò, Bellanova ha chiesto alle Regioni di avanzare proposte per il riparto dei pochi fondi messi a disposizione, scaricando in questo modo su noi assessori la responsabilità di suddividere risorse ampiamente insufficienti. Forse non si è resa conto che stiamo assistendo a una calamità come mai se ne sono viste in questo paese e che sta mettendo a dura prova tutti i settori».

 

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