Emergenza

Ventimiglia, D’Andrea (Csir): «Rendere più efficienti i collegamenti ferroviari tra Italia e Francia per i frontalieri»

«Lunedì non hanno trovato i treni che avrebbero dovuto condurli sui posti di lavoro a causa di guasti sulla linea che hanno causato cancellazioni e ritardi. Treni affollati sono pericolo per la salute dei viaggiatori»

treno francese
- Foto d'Archivio

Ventimiglia. «Cosa è successo nella mattinata di lunedì?. La Francia riapre ed i lavoratori, specialmente i numerosi frontalieri italiani e francesi che si recano a Monaco, non hanno trovato i treni che avrebbero dovuto condurli sui posti di lavoro a causa di guasti sulla linea che hanno causato cancellazioni e ritardi. Dei quindici treni in partenza da Ventimiglia tanti hanno subito cancellazioni per non citare
i ritardi, anche più di 60 minuti. Quei pochi treni che sono riusciti a lasciare la stazione di Ventimiglia erano talmente stipati da costituire pericolo per la salute dei viaggiatori a causa del mancato distanziamento sociale.

L’SNCF sapeva della riapertura e della moltitudine di lavoratori interessati e ben poteva organizzare meglio i trasporti, essendo note le difficoltà dell’attraversamento dell’unica frontiera stradale. Infine le autorità monegasche, provvedendo alla riapertura delle attività, erano a conoscenza che il loro territorio sarebbe stato invaso da 60 mila lavoratori italiani e francesi e che gli stessi non avrebbero utilizzato le auto private a causa della carenza (o del costo) dei parcheggi» – fa sapere il presidente del Csir Eliane D’Andrea.

«Il CSIR Liguria-PACA chiede un intervento urgente della SNCF al fine rendere più efficiente i collegamenti ferroviari tra l’Italia, la Francia ed il Principato di Monaco, nel rispetto dei protocolli sanitari. Una situazione a rischio contagio collettivo, come potrebbe accadere sui convogli ferroviari che non rispettano le norme anticontagio, costituiscono rischio per i nostri tre paesi» – dice Eliane D’Andrea.

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