Taggia Calcio, l’esterno Luca Conrieri si racconta

Riguardo al coronavirus dice: «L’importante è seguire le regole che ci vengono indicate, facendo nel piccolo ognuno la propria parte e sperando che tutto questo diventerà solo un ricordo lontano»
Taggia. L’esterno del Taggia Calcio, Luca Conrieri, si racconta all’interno della rubrica “A tu per tu con..” della società.
Fai un riassunto della tua carriera?
«Ho iniziato nella Sanremese, nella Carlin’s Boys (settore giovanile) e Sanremese (allievi nazionali e berretti). Ho militato poi nell’Imperia (eccellenza e juniores), nell’Argentina Arma (promozione), nel Cus Pisa (università), nell’Argentina Arma (serie D), nel Don Bosco Vallecrosia (1^ Cat), nella San Stevese (1^ Cat), nel Finale FC (Eccellenza) e nel Taggia Asd (Promozione)».
Oltre al calcio hai altri hobby?
«L’altra parte consistente della mia quotidianità è lo studio perché sono studente di fisioterapia all’Università.
Come hobby mi piace allenarmi in palestra, fare passeggiate, viaggiare e curare l’orto; infine compatibilmente con gli impegni calcistici mi piace molto andare a ballare con gli amici».
Squadra del cuore?
«Milan».
Giocatore del cuore?
«Cristiano Ronaldo».
Altri sport che segui?
«Mi piace molto lo sport a 360 gradi, quindi seguo diversi altri sport. Mi piacciono molto il tennis, l’NBA ed i motori, in particolare Rally, Moto Gp e Formula 1».
Sei un ragazzo “social”?
«Sì, mi piace molto usare i social senza però farne un uso eccessivo».
Discorso serio, cosa pensi della situazione coronavirus?
«Penso sia stato un evento tanto inaspettato quanto surreale; ora con il passare del tempo si incomincia a metabolizzare il tutto e penso che impareremo a convincere con il virus, perché per ora pensare ad una sua totale scomparsa sembra difficile. È un qualcosa di nuovo a cui anche la scienza sta cercando di dare risposte, ma ci vuole tempo. L’importante è seguire le regole che ci vengono indicate, facendo nel piccolo ognuno la propria parte e sperando che tutto questo diventerà solo un ricordo lontano».
È giusto che lo sport si sia fermato e secondo te finiranno i campionati?
«Penso sia stato assolutamente giusto fermare lo sport, anche perché penso non ci fossero neanche i minimi presupposti per provare a continuare. Le priorità ovviamente erano altre in una situazione di emergenza come questa e come sono state fermate tutte le attività produttive non poteva andare diversamente per il mondo dello sport. Secondo me il campionato di Serie A ripartirà mentre i campionati inferiori si fermeranno, anche perché soprattutto nei dilettanti entrano in gioco altri fattori, come ad esempio il lavoro, le sponsorizzazioni, che in un momento delicato come questo saranno fortemente condizionati».
Parliamo un po di calcio, mi fai un bilancio della stagione calcistica fino allo stop forzato?
«Penso che la nostra stagione calcistica fosse assolutamente positiva; abbiamo mantenuto il primo posto in classifica fin dalla prima giornata, cedendolo solo prima dello stop forzato ma con diverse giornate ancora da disputare, con la possibilità quindi di giocarci la vittoria del campionato. Oltre ai risultati sul campo un aspetto molto positivo ed un nostro punto di forza penso fosse il gruppo, che non è una cosa scontata soprattutto contando che molti giocatori, me compreso, sono arrivati solo quest’anno».
Cosa ti aspetti dal tuo futuro calcistico?
«Per me il calcio rappresenta divertimento, dedizione e sentirsi parte di un gruppo, quindi finché questi elementi saranno presenti voglio continuare a giocare, anche perché le motivazioni per migliorarmi e togliermi qualche soddisfazione ci sono».