L'inchiesta

Sanremo, fare il parrucchiere dopo il lockdown. Come cambia il mestiere e a che prezzo

Viaggio tra i saloni matuziani che si distinguono per aver scongiurato gli aumenti o per averli limitati a pochi euro

Sanremo. Fare, essere, parrucchiere nella Fase2, dopo la fine del lockdown che ha costretto la categoria a oltre due mesi forzati di chiusura. Turni, costi in più da sostenere e tariffe rimaste spesso invariate, altre volte ritoccate di pochi euro. A spiegarci la situazione sono gli stessi “artigiani” del capello (vedi video).

Se dai primi dati forniti da alcune associazioni di settore sembrava che i rincari fossero marcati, con punte di 7-10 euro a servizio (escluso il solo taglio), dalle interviste realizzate questa mattina, nella Città dei Fiori, i professionisti sanremesi spiccano per aver adottato una politica dei prezzi in controtendenza.

La categoria è quella che sembra aver riaperto con più vigore. Chi qualche aumento lo ha praticato, lo giustifica con l’aggravio del costo dei prodotti e dei dispositivi di protezione che devono essere utilizzati a tutela del cliente ma anche del parrucchiere stesso.

Ciò detto, la stragrande maggioranza degli intervistati tra i titolari di saloni dichiara di non aver alzato il prezzo di un centesimo, anche a fronte di maggior spese per la sanificazione e le procedure operative, diventate più farraginose tra mascherine, guanti e schermi protettivi. C’è poi da tenere in considerazione che, per i parrucchieri, alla fonte è aumentato anche il costo di alcuni prodotti, quali, ad esempio, le tinte. Fattore quest’ultimo che ha cagionato qualche rincaro, ristretto però nell’ordine di pochi euro.

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