"grida il tuo dissenso"

«Il governo ci lascia morire di fame, noi distribuiamo pane e cipolle». In centinaia protestano a Sanremo fotogallery

Da gruppo nato su Facebook dall'idea di due imprenditori matuziani, il Movimento è oggi diventato concreto scendendo in piazza con i rappresentanti di tutte le categorie lavorative

Sanremo. «Il governo ci fa fallire e ci lascia morire di fame, allora ci pensiamo noi: distribuzione gratuita di pane e cipolle,vieni anche tu pacificamente e grida il tuo dissenso».

L’avevano promesso e questo pomeriggio alle 17 i membri del Movimento Imprese Italiane si sono dati appuntamento in piazza Colombo per una manifestazione di protesta contro il Governo e le sue promesse che sono state disattese. E’ una voce corale, quella di centinaia di persone: dipendenti che non hanno ricevuto la cassa integrazione, liberi professionisti, ristoratori, titolari di agenzie di viaggio, palestre, centri estetici, commercianti ambulanti e nursery per bambini.

Da un gruppo nato su Facebook dall’idea di due imprenditori matuziani, il Movimento è oggi diventato realtà: stanchi di stare in casa  ad aspettare aiuti che tardano ad arrivare, imprenditori e dipendenti sono scesi in piazza, urlando la loro rabbia e tutta la loro disperazione. «Siamo qui oggi perché vogliamo farci sentire, non siamo neanche menzionati nel protocollo, non abbiamo garanzie, non siamo aiutati dal governo – dichiara Sonia Gaggero, titolare insieme ad altre due socie del parco giochi Marameo a Vallecrosia – Almeno che ci ascoltino, che ci diano una data di apertura, tutti ce l’hanno, perché noi no? E poi oggi ci arriva l’Inail da pagare. Ma siamo chiusi da tre mesi. Come fate ad abbandonarci? Stiamo fallendo».

Dello stesso tenore le dichiarazioni di Dennis Giusto, rappresentante della categoria “palestre e fitness”. «Ad oggi non abbiamo ancora una data di quando si potrà riaprire – dichiara l’ex campione di body building -. Quando poi apriremo avremo la metà delle persone che potranno frequentare la palestra. Come faremo a mantenere tutte le spese che saranno sempre uguali? Come faremo a pagare tutti gli stipendi? Come possiamo andare avanti? Lo Stato ci deve dare sicurezza e garanzie».

Per mostrare tutto il proprio dissenso i lavoratori si sono recati nel cuore della Città dei Fiori dotati di cartelli sui quali erano riportate le parole pronunciate dal premier Giuseppe Conte che, a loro dire, si sono rivelate solo “bugie”, come suggerisce l’immagine del Presidente del Consiglio con il naso da Pinocchio.

Chiaro il messaggio dei commercianti ambulanti: «Vari Comuni ci chiedono il pagamento dei suoli pubblici arretrati, anche nel periodo in cui siamo rimasti chiusi – dice un rappresentate di categoria -. Vogliamo un aiuto economico perché ci ritroviamo con della merce invernale in casa senza poterne usufruire. Con i 600 euro che ci hanno dato in questi due mesi non siamo riusciti a pagare gli affitti di casa, né le bollette della luce, siamo giusto riusciti a mangiare qualche cosa, ma siamo quasi tre mesi che non lavoriamo. Quei pochi soldi che avevamo da parte li abbiamo spesi, per ripartire servono finanziamenti a fondo perduto».

«Sono venuto per ascoltare ma anche per condividere quello che stanno dicendo – dichiara il deputato ventimigliese Flavio Di Muro (Lega) -. Questa non è una manifestazione politica. Io da deputato del territorio ho ritenuto di partecipare, per ascoltare, per raccogliere le istanze e portarle a Roma. Devo anche dire che tutte le proposte che arrivano da questa piazza, le istanze che io personalmente ho portato come emendamenti, che hanno proposto le associazioni di categoria, dal Governo sono state inascoltate o, peggio, bocciate». 

Presenti anche alcuni amministratori locali, come il vicesindaco di Camporosso Maurizio Morabito. «Sono qui per rappresentare il mio territorio – dice – Non è possibile che non siano arrivati aiuti dal governo a queste persone. Questa problematica andrà di riflesso sui Comuni. La chiusura di molti commercianti porterà anche noi amministratori a consegnare le chiavi».

«Non lasciateci morire», chiede un dj a nome della categoria “discoteche“: locali per i quali non è ancora prevista una data di riapertura. «Le linee guida che ci sono non si comprendono – aggiunge – Parlano di ridurre la clientela. Noi vorremmo tenere i ragazzi, soprattutto i giovanissimi, nei locali per non lasciarli allo stato brado. Perdere il settore della discoteca è una cosa che non possiamo concepire. Non vogliamo morti per coronavirus, ma nemmeno ragazzi morti in incidenti stradali».

«Siamo presenti e solidali con i manifestanti, come partito, come Lega con l’onorevole Flavio Di Muro che porterà a Roma il disagio che questi esercenti hanno – dichiara il consigliere comunale di minoranza di Sanremo Daniele Ventimiglia (Lega) -. Ieri sera in consiglio comunale ho tentato di far capire alla maggioranza che oggi ci sarebbe stata una manifestazione importante però non ho avuto molte risposte». Tra i manifestanti, infatti, non si sono visti membri dell’amministrazione comunale esclusi Ventimiglia e il consigliere Luca Lombardi (Fratelli d’Italia), entrambi nelle file dell’opposizione.

La protesta, che si è svolta tra un cordone di forze dell’ordine, si è chiusa con l’urlo degli organizzatori: «Non finisce qui».

 

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