Il caso

Imperia, trasloco del mercato sul porto: i gilet arancioni si uniscono alla protesta degli ambulanti

Sulla base del referendum telefonico promosso da Palazzo civico che ritenta la carta sondaggio col mercato di Porto Maurizio

banchina aicardi

Imperia. Ambulanti in agitazione dopo la decisione del Comune di traslocare il mercato di Oneglia dal centro cittadino all’area a ridosso del  porto a seguito del sondaggio telefonico svolto tra gli imperiesi iscritti al servizio “Sindaco 2.0“.  Si escludono manifestazioni di piazza e picchetti ipotizzati in un primo momento per non incorrere nelle sanzioni anti-assembramento, ma potrebbero essere assunte decisioni anche estreme  come lo sciopero della bancarella a tempo indeterminato.

Location e la modalità scelta per la decisione (bassa percentuale di riscontro e centralino in tilt con utenti che si sono visti raggiungere dalla telefonata pre registrata anche 3 volte)  ha lasciato scontenti sia le sigle sindacali, alle storiche (Fiva Confcommercio Anva Confesercenti e Aval Confartigianato) si sono uniti anche i gilet arancioni, che gli stessi cittadini.

L’attenzione si sposta anche sul prossimo sondaggio telefonico che riguarda questa volta sul mercato del giovedì di Porto Maurizio. Top secret da parte di Palazzo civico le opzioni che saranno presentate agli imperiesi che così si troveranno ancora una volta impreparati: si parla di un allungamento in via Cascione oppure di uno spostamento in piazza Roma dei banchi che ora sono concentrati in via Martiri della Libertà. Ma tengono banco anche le ipotesi piazza Duomo e lungomare Vespucci.

«Detto che sono gli stessi operatori a chiedere di poter lavorare in sicurezza -dice il rappresentante di Fiva Confcommercio Claudio Campanini –  per sé stessi ma soprattutto per i loro clienti, che sono loro bene principale, e che ci rendiamo conto che i mercati di Imperia necessitano indiscutibilmente di interventi per poter essere messi a norma, quello che riteniamo inaccettabile é il fatto di uscire da una riunione con l’amministrazione con una linea condivisa, presentata dalla stessa amministrazione e da noi accettata in toto, per cui ci siamo dati idealmente una stretta di mano, dopodiché apprendere da un sondaggio che gli accordi sono stati sostanzialmente cambiati, e non condivisi. Inoltre, si é deciso il futuro di oltre 130 aziende con un “esperimento social”, la cui attendibilità è tutta da verificare, se si voleva testare la nuova piattaforma, che di per sé riteniamo un ottimo sistema di ascolto della popolazione, questo va detto, lo si poteva fare chiedendo ai cittadini l’opinione su aspetti meno impattanti. Ancora, e parlo da cittadino imperiese, mi fa specie venire contattato per un sondaggio telefonico nel quale mi viene, idealmente, prospettato un messaggio per cui immagino di poter fare compere al mercato in una location, calata Cuneo, dove da una parte trovo i miei ristoranti preferiti e dall’altra un bel mercato, caratteristico e magari finalmente curato, ma poi la realtà è che per trovare la mia bancarella di fiducia devo andarla a cercare in un parcheggio perso in un angolo della città, dove non si trova nemmeno un bagno per le proprie esigenze».

 

 

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