Polizia municipale

Imperia, in pensione dopo 39 anni di servizio il vicecomandante dei vigili Angelo Arrigo

Tra i momenti più significativi il crollo del ponte di Garbella. «Delusioni? Non aver saputo conservare lo spirito di corpo che avevo trovato»

bergaminelli gagliano e arrigo

Imperia. Ieri è stato l’ultimo giorno di lavoro per il vicecomandante della Polizia municipale Angelo Arrigo che è andato in pensione.

«Si affollano ricordi ed emozioni, un misto di sentimenti contrastanti … Non più vigilia d’esami ma l’aspettativa di dedicarsi alle cose che più danno la soddisfazione vera, i piccoli piaceri che riempiono il cuore nella consapevolezza dell’importanza di spendere bene il tempo che rimane, poco o tanto, sempre troppo breve per sprecarlo in inutili affanni», ha scritto sul suo Facebook.

Arrigo che si è sempre distinto per competenza e disponibilità ha lavorato presso il Comando di via Spontone per 39 anni compiendo tutta la carriera «in cui si sono succeduti –racconta lui stesso –  ben 12 amministrazioni, con 11 sindaci e 1 commissario».

«Raggiungere un traguardo che nell’immaginario comune era una meta agognata forse già dal primo giorno di lavoro e comunque invidiata ad ogni occasione in cui si vedeva andare in pensione un collega che per lunghi anni aveva condiviso lo stesso servizio, è senz’altro apprezzabile. Sì, servizio, non lavoro, è questa un po’ la differenza sostanziale che caratterizza chi svolge una professione indossando una divisa, perché qualunque sia il colore, la divisa rappresenta una immediata visibilità per il cittadino che la abbina ad un determinata competenza cui derivano specifiche aspettative», scrive nell’incipit del suo messaggio di saluto.

«Tra i momenti significativi in positivo -racconta Angelo Arrigo –  che hanno visto l’attribuzione di elogi, apprezzamenti ed encomi ufficiali per le più svariate e significative attività quali arresti, servizi in occasioni di eventi sportivi sfociati in disordini, eventi meteo avversi che periodicamente hanno interessato la città, ad iniziare proprio dal 1981, appena assunto, impiegato nei turni continuativi per la deviazione viabilistica alternativa a seguito del crollo del ponte di “Garbella” sulla strada Aurelia,  interventi di sgombero locali occupati abusivamente; servizi per eventi straordinari, quali le visite di Presidenti della Repubblica ed altre numerose autorità di Governo, manifestazioni di rilevanza quali le Frecce tricolori, il raduno degli Alpini, le numerose edizioni delle Vele d’Epoca…ed altri mille impegni che hanno sempre visto ben figurare per impegno e risultati l’intero Corpo».

Arrigo non rinuncia, però, a riportare alcune delusioni vissute:«Tra le quali, di carattere logistico –spiega –  quella di non aver visto nascere una nuova sede del Comando adeguata e dignitosa per un Corpo di polizia di un capoluogo di provincia,  un disagio vissuto ogni giorno in cui entrando in ufficio ci si rende conto delle carenze strutturali e di inadeguatezza dell’ambiente di lavoro, disagio che si trasformava quasi in vergogna ogni volta che qualche autorità o collega di altre realtà anche vicine, ci faceva visita, costringendoci a scherzare sulla sistemazione “provvisoria”, ormai risalente a 37 anni fa e le ripetute promesse che solo ora pare abbiano imboccato un’auspicata soluzione positiva».  «Ma la delusione maggiore –  conclude Arrigo –  riguarda l’aspetto dei rapporti interpersonali all’interno del corpo, per i quali sento maggiormente il peso ora che lascio il servizio perché dipende esclusivamente o quasi dalla nostra e mia incapacità di non aver saputo conservare e migliorare quello spirito di corpo che avevo trovato all’inizio, quando a fronte degli inevitabili screzi e problemi, si trovava sempre il modo di sdrammatizzare per ogni situazione di disaccordo e scherzare sulle prese di posizione di alcuni e sugli aspetti caratteriali di ognuno. Non vuol essere un atto di accusa, al massimo un’auto accusa, per non aver saputo gestire situazioni conflittuali, nonostante la buona volontà, e su questo fronte sentirsi disarmato è la più grande sconfitta».

Angelo Arrigo vive a Costarainera ed è originario di Aurigo in valle Impero.  E’ coniugato con 2 figli e un nipotino «il mio passatempo preferito», conclude.

(nella foto da sinistra il comandante Aldo Bergaminelli, l’assessore alla Polizia municipale Antonio Gaglaino e il vicecomandante Angelo Arrigo) 

 

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