Emergenza agroalimentare

Coronavirus,Coldiretti Liguria: «Le nostre imprese stanno subendo le pesanti conseguenze della chiusura»

Crisi economica e blocchi internazionali mettono alle strette anche le impresi liguri che si ritrovano a lottare per salvaguardare la loro sopravvivenza

Azienda impresa generica

Imperia. «La crisi del commercio, a causa dei blocchi internazionali e la chiusura totale di oltre due mesi del canale Horeca, si trasferisce a cascata sulla produzione agroalimentare con 6 aziende su 10 (58%) che, a livello nazionale, hanno registrato una diminuzione dell’attività. Anche in Liguria, le imprese che hanno prevalentemente o esclusivamente questi canali di vendita, stanno subendo le pesanti conseguenze della chiusura, con il rischio che ne venga compromessa la sopravvivenza, se la situazione non si normalizzerà nel prossimo futuro».

E’ come commenta Coldiretti Liguria i dati di Coldiretti/Ixe’, in riferimento all’allarme lanciato da Confcommercio sul rischio chiusura che riguarda soprattutto 45mila strutture della ristorazione nonché il commercio ambulante. Un mercato di sbocco vitale per molte imprese dell’agroalimentare Made in Liguria, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità, che trovano nel consumo fuori casa un canale privilegiato di vendita.

«La spesa degli italiani per pranzi, cene, aperitivi e colazioni fuori casa, – affermano il presidente di Coldiretti Liguria, Gianluca Boeri, e il delegato confederale Bruno Rivarossaera pari al 35% del totale dei consumi alimentari prima dell’emergenza coronavirus.

La chiusura di questo canale ha colpito, di riflesso, la maggior parte dei settori produttori delle grandi eccellenze agroalimentari liguri, ed è quindi importante l’annuncio del Governo sulla possibile futura riapertura, in sicurezza, delle strutture di ristorazione, in modo da far ripartire un’importante fetta dell’economia regionale.

Tuttavia per dare ristoro a tutte le imprese colpite, in special modo quelle del settore vitivinicolo, olivicolo, florovivaistico, agriturismo e pesca, c’è bisogno di una robusta iniezione di liquidità come evidenziato dal piano Marshall elaborato da Coldiretti. L’emergenza Covid 19, sta confermando il valore strategico del nostro settore agroalimentare di qualità, ma è innegabile che molte filiere siano in grandi difficoltà: serve l’intervento di tutte le istituzioni per rimettere la nostra agricoltura e pesca su un percorso di crescita stabile e duraturo».

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