Sport nella fase 2

Coronavirus, Ettorre: «La vela vuole ripartire con prudenza e responsabilità»

«Secondo il report del Politecnico di Torino, è lo sport a minor rischio di contagio: da questa certezza si vuole ripartire»

vela generica
- Foto d'Archivio

Genova. «La vela vuole ripartire, perché è uno sport sicuro e nella natura ma lo farà rispettando tutte le regole e con la massima cautela, perché il bene primario di tutti resta la salute e questa si garantisce solo tutti insieme. Sì alla nostra passione, ma anche prudenza e responsabilità». Lo ha detto il presidente della Federazione Italiana Vela Francesco Ettorre riferendosi alle modalità di ripresa dello sport della vela nella fase 2.

Ettorre ha evidenziato il delicato rapporto tra le varie norme emanate da Governo, Regioni, Comuni e Capitanerie di Porto, nel quale si inserisce anche il Protocollo tecnico FIV con le specifiche per lo sport velico. La Federvela segue gli sviluppi normativi anche per informare correttamente i propri tesserati e affiliati sulle regole per la ripresa.
Sono stati annunciati accordi con fornitori di dispositivi sanitari, di protezione e sanificazione (termoscanner, mascherine, dispenser di gel, liquidi di sanificazione, etc.), in modo da poterli offrire ai circoli in convenzione, e garantendo che i prodotti siano certificati e in regola con le normative. I Circoli Velici non dovranno avere problemi in tal senso, in caso di controlli.

Sulla ripresa degli allenamenti, Ettorre ha chiarito che i tecnici hanno pronte le liste di atleti di interesse federale che potranno allenarsi già nei prossimi giorni, chiarendo però che la prevista impossibilità per gli atleti di spostarsi fuori dalle rispettive regioni comporterà la scelta di location nelle rispettive zone, in Circoli e centri federali già usati in passato, e con attività di ripresa graduale e progressiva, visto che la ripresa delle regate è ancora lontana.

Nella seconda metà di luglio è possibile la ripresa di alcune attività agonistiche. Per le regate i tempi saranno più lunghi, perché il problema maggiore riguarda l’organizzazione, le persone coinvolte, le occasioni di assembramento, ben oltre la navigazione in mare.

«In questo momento non potevamo lasciare soli i circoli velici, abbiamo messo in campo un impegno forte e con cifre senza precedenti, cercando di venire incontro a esigenze immediate e a più media e lunga scadenza. Senza dimenticare che come tutte le Federazioni Sportive del Coni siamo in attesa dei promessi aiuti dal Governo e da Sport e Salute destinate allo sport di base» – dice.

In chiusura, Ettorre ha anticipato il lancio, nelle prossime settimane, di un intenso Progetto di sostegno alle Scuole Vela FIV estive: corsi per tutti aperti anche ad agosto, idee originali per il coinvolgimento delle famiglie con genitori e figli insieme a vela, kit tecnici e pubblicazioni gratis per i circoli, voucher, campagne di promozione sui media, e naturalmente molta attenzione alla sicurezza e ai protocolli sanitari.

«La vela, secondo il report del Politecnico di Torino, è lo sport a minor rischio di contagio: da questa certezza si vuole ripartire» – conclude.

commenta