Il problema

Bordighera, spiagge libere. Incognita costi: «160mila euro solo per il personale»

Impiegare cittadini che percepiscono il reddito di cittadinanza? Il sindaco: «E' impresa ciclopica»

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Bordighera. Con circa 50mila metri quadrati di spiaggia libera, Bordighera è tra le città costiere della provincia di Imperia a dover gestire l’accesso e l’utilizzo di ampi spazi di litorale da parte di residenti e turisti. Un ostacolo non semplice da sormontare sembra essere quello relativo ai costi. Facendo un conto della serva, servirebbero al Comune almeno 160mila euro: «E’ la cifra necessaria per assumere 22 persone per tre mesi», dichiara il sindaco Vittorio Ingenito.

Secondo i primi calcoli, per supervisionare l’accesso ai tratti di spiaggia libera, disseminati tra il confine con Ospedaletti e quello con Vallecrosia, servirebbero 22 persone: calcolando una busta paga da 2500 euro lorde, per tre mesi di lavoro, si arriva a 160mila euro.

«Ma non basteranno – aggiunge il sindaco -. Non sappiamo ancora se dovremo o meno attrezzare un minimo queste spiagge: per indicare le distanze, ad esempio, saranno necessari dei pali? Se sì andranno acquistati e sistemati. C’è poi la sanificazione: attendiamo per sapere se e come farla».

Impiegare cittadini che percepiscono il reddito di cittadinanza? «Ci stiamo provando da mesi – dichiara Ingenito -. Avevamo pensato di affidare loro alcuni lavori, come la pulizia della Pineta e dei giardini pubblici. Ma è un’impresa ciclopica». L’ente pubblico che volesse “assumere” chi riceve il reddito di cittadinanza si scontra infatti con la mancanza di piattaforme per assicurarli e altri problemi burocratici che rendono impossibile il loro impiego.

Ma una cosa è certa: «Se le spiagge libere dovranno riaprire, allora è necessario che ci siano delle regole condivise a livello regionale – conclude il sindaco -. E la copertura finanziaria per metterle in atto».

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