Il caso

Sanremo, detenuto aggredisce agente penitenziaria: colpito alle spalle con una scarica di pugni

La denuncia del SAPPe Liguria: «Non siamo carne da macello»

riviera 24 - piana lorenzo visita carcere sanremo

Sanremo. Un uomo di origini siciliane, detenuto nel carcere di Valle Armea dove sta scontando una condanna per tentato omicidio e lesioni, ha aggredito un assistente di polizia penitenziaria sferrandogli una serie di pugni. L’episodio è avvenuto stamani. Lo denuncia il SAPPe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria) ligure tramite il suo segretario Michele Lorenzo.

«E’ senza fine l’escalation di aggressioni nelle carceri liguri a danno della Polizia Penitenziaria. Dopo poche ore dalla doppia aggressione nel carceri di Marassi, ecco che Sanremo replica con un’altra aggressione a danno della Polizia Penitenziaria – dichiara Lorenzo -. A farne come al solito le spese è chi con devozione e senso del dovere, cerca di far rispettare le regole ad una popolazione detenuta, quella di Sanremo, ostica e riottosa».

«Non siamo carne da macello – dichiara Lorenzo – Nessuno fa nulla per impedire le aggressioni sia verbali che fisiche nei confronti della Polizia Penitenziaria di Sanremo e di tutta la Liguria. L’odierna aggressione avvenuta a Sanremo ha qualcosa di strano e particolare e spero che la Procura ne approfondisca la dinamica.  L’aggressione è avvenuta questa mattina quando i detenuti facevano rientro dalla loro attività di “svago” nel campo sportivo dell’istituto, un detenuto siciliano con fine pena del 2024, ha in maniera vile aggredito l’unico agente di servizio colpendolo alle spalle con una scarica di pugni che lo hanno anche raggiunto al volto. Fortunatamente il collega è riuscito a svincolarsi e a raggiungere l’uscita. Non osiamo immaginare cosa sarebbe potuto succedere se i detenuti avrebbero preso in ostaggio il collega o sottratto le chiavi».

«E’ impensabile quanto inaudito – continua Lorenzo – che nell’era moderna dove spesso si parla di sicurezza con l’obiettivo di migliorarla, nelle carceri la sicurezza è annullata, non esiste l’elettrificazione dei cancelli, non esiste un box di protezione o strumenti anti aggressione. Ma quale garante dei detenuti? Chi inneggia a questo deve fare un solo turno di servizio all’interno di un carcere ligure e sicuramente cambierà opinione. La Liguria ha bisogno di proteggere il poliziotto penitenziario che a Sanremo è da solo a gestire dai 30 ai 50 detenuti per piano».

»Le motivazioni dell’aggressione? – denuncia il segretario ligure del SAPPe – Si vadano a ricercare nei troppi privilegi ed elargizioni consentiti ai detenuti della Liguria dove non esiste nemmeno un provveditorato. Un agente non può nemmeno cercare di far rispettare le regole che viene aggredito, ci chiediamo cosa faccia in tema di prevenzione chi comanda, chi gestisce la sicurezza. Nel carcere di Sanremo avvengono troppi eventi critici e la polizia penitenziaria è da sola. Il SAPPE ligure si appella alle istituzioni governative e politiche; indispensabile rivedere l’organizzazione del carcere di Sanremo, la sicurezza è annullata, è inammissibile che ci sia solo un agente in servizio».

«Al collega ferito, condotto per le cure del caso all’ospedale di Imperia, va la nostra considerazione e vicinanza, queste aggressioni devono essere affrontate con idonei strumenti, ad esempio la pistola Taser, più volte richiesta ma la dotazione trova troppe opposizioni di natura politica. Non possiamo accettare -afferma il SAPPe ligure- che gli autori delle aggressione siano sanzionati tanto per; oggi più che mai prediamo una risposta dallo Stato, dalle istituzioni. Ricordiamo che la gestione dei detenuti è demandata solo al coraggio del poliziotto di turno. Il SAPPe rinnova l’appello al Ministro della Giustizia Alfonso BONAFEDE ad una maggiore attenzione per le carceri liguri in modo particolare Marassi e Sanremo».

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