Non abbassare la guardia

Primo maggio, Uil e Uiltucs Liguria: «Bene la chiusura delle strutture commerciali»

«No alla politica che vuole bruciare le tappe, occorre cautela per non affossare il turismo che deve ripartire a giugno. Avanti con i comitati settoriali»

riviera24 - Uil Liguria
- Foto d'Archivio

Genova. «Bene ha fatto la Regione ad ascoltare il sindacato e, quindi, a chiudere le strutture commerciali per il Primo maggio. Questo è un segno di attenzione verso chi lavora». Tuttavia, l’invito di Uil Liguria e Uiltucs Liguria è quello di non abbassare la guardia.

«Le attività andranno riprese gradualmente – spiegano Mario Ghini e Riccardo Serri, segretari generali Uil Liguria e Uiltucs Liguria – No alla politica che vuole bruciare le tappe, anche perché ci sono in circolazione già i lavoratori che non hanno mai smesso di prestare la loro attività: vigilanza privata, operatori socio sanitari, addetti alle vendite e in altre categorie medici, infermieri, operatori portuali e della logistica ecc. Il protocollo siglato il 24 aprile porta con sé un un punto davvero importante, ovvero la necessità di costituire i comitati settoriali che, grazie al confronto tra le parti, stabiliranno come lavorare in sicurezza nelle graduali riaperture».

Uil Liguria e Uiltucs Liguria affermano che non ci possiamo permettere di sbagliare in questo momento in cui il virus comincia a dare tregua. «A farne le spese sarebbe il settore del turismo con danni irreversibili – proseguono Ghini e Serri – Il turismo, per risollevarsi, dovrà partire necessariamente a giugno. Quindi, meglio qualche settimana in più a casa, che compromettere il comparto. Rivolgiamo un appello a Inps per il pagamento degli ammortizzatori sociali per i lavoratori che, ad oggi, sono rimasti senza il becco di un quattrino».

Per la ripresa occorre grande coesione, alle istituzioni diciamo: «Non possiamo permetterci di sbagliare, usare buon senso e cautela».

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