La discussione

Dolceacqua, polemiche su distribuzione buoni spesa. Risponde il Comune

«Il termine “vergognosi” anderebbe invece utilizzato per quelle persone che, in situazioni come queste, si permettono di giudicare chi oggi si sta dedicando al prossimo»

Dolceacqua

Dolceacqua. «L’amministrazione comunale non è solita commentare post sui social, ma questa volta ciò si rende necessario, essendo stata apertamente messa in discussione l’onestà dei componenti della stessa». Inizia così la replica dell’amministrazione comunale alle accuse mosse su Facebook a Palazzo per la distribuzione dei buoni spesa erogati alle famiglie in difficoltà legata alla crisi da coronavirus.

Una residente, infatti, sempre sul noto social network ha scritto: «Non sono abituata a fare polemica solitamente sui social ma oggi sono davvero incazzata stamattina sono venuta a conoscenza che in Comune hanno consegnato i buoni spesa per le persone bisognose. Ora le persone bisognose non sono quelle che hanno i mariti/mogli in chomage o chi ha i mariti o mogli in malattia. Ora io mi chiedo, si parla tanto di solidarietà, solidarietà un c****o direi vi hanno cambiato la vita sti 100€ che avete tolto a qualcuno che ne aveva veramente bisogno? E magari per vergogna non si presenta nemmeno per richiederli? Questa non è solidarietà ma egoismo». E ancora: «Ho sentito anche di gente con appartamenti di proprietà che ha avuto il coraggio di chiedere se spettava anche a loro. Ma come c***o vi viene! Io non ho parole. Penso a questo punto invece di dare 100€ a chi non ne ha effettivamente bisogno datene 200€ a chi effettivamente ha bisogno di aiuto. A tutti quelli che si sentono chiamati in causa dico vergognatevi…purtroppo anche questa e l’Italia vita mia morte tua».

Il post della signora non è passato inosservato e ha suscitato molti commenti carichi di indignazione. «In merito alle “considerazioni” ed alle “conclusioni” tratte da alcuni cittadini sui criteri con cui sono stati erogati i buoni spesa da parte del comune – ha replicato l’ente pubblico – vorremmo quindi invitare queste persone ad utilizzare l’abbondante tempo libero che questa quarantena ci concede per fare alcune riflessioni. Riteniamo innanzitutto che prima di insinuare qualsivoglia dubbio ci si debba debitamente informare su ciò che si dice, sia per la parte normativa riguardante il decreto in questione, che sulla fondatezza delle accuse che vengono mosse sia nei nostri confronti che in quelli di chi, secondo loro, ha immeritatamente ricevuto i buoni. A tal proposito, specifichiamo che il governo ha dato mandato di assegnare il contributo a chi si trova in situazione di “mancanza di liquidità”, che sia o meno proprietario di un immobile».

I contributi, infatti, sono destinati a quelle persone che, avendo dovuto chiudere la propria attività come disposto dal decreto del premier Conte, o avendo perso il lavoro, si sono trovati in difficoltà economica.

«Inoltre, viene richiesta da parte dei beneficiari un’autocertificazione che verrà a suo tempo esaminata dagli organi preposti, e chi avrà dichiarato il falso si assumerà le proprie responsabilità – aggiunge l’amministrazione -. Riteniamo gravissime le imputazioni a noi rivolte, e soprattutto estremamente irrispettose del pesante lavoro svolto nelle ultime settimane dagli amministratori e dagli uffici su questa ed altre iniziative, con la collaborazione della protezione civile e della comunità, per arginare in fretta e nel miglior modo possibile l’emergenza economica che ha colpito molte famiglie del paese».

«Il termine “vergognosi” anderebbe invece utilizzato per quelle persone che, in situazioni come queste, si permettono di giudicare chi oggi si sta dedicando al prossimo correndo dei rischi ma mantenendo responsabilmente l’impegno preso verso la cittadinanza – conclude il Comune -.Se comunque ravvisate nel nostro modo di agire una qualunque forma di reato, vi invitiamo a denunciarlo nelle opportune sedi, e non su facebook, ed assumervi la responsabilità delle vostre accuse poiché, nel caso si ripresentassero simili post diffamatori valuteremo azioni nelle sedi competenti. Infine, se proprio siete sicuri che il vostro vicino di casa o la persona che tanto vi è antipatica ha ricevuto indebitamente un aiuto da parte del comune, vi invitiamo, prove alla mano, a comunicarcelo personalmente negli orari di apertura del municipio, dopodiché gli uffici provvederanno a verificare la veridicità di tali denunce».

 

 

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