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Coronavirus, ricadute economiche nel mondo del pugilato: il punto di D’Ambrosi

«Si comincerà a discutere e programmare il sostegno che dovrà essere fornito alle società affiliate da parte della F.P.I.»

Riviera24- pugilato
- Foto d'Archivio

Genova. Grazie alle tante risposte delle società affiliate ed al lavoro di sintesi realizzato dal Segretario generale e dal suo staff, la Federazione ha inviato al Coni un quadro informativo concernente la ricadute economiche conseguenti alla sospensione dell’attività sportiva. Nella lettera indirizza al Coni, sono stati evidenziati, in particolare, i mancati ricavi ed i costi fissi o aggiuntivi legati proprio all’interruzione dell’attività. I dati sono stati ricavati dalle 293 società affiliate che hanno compilato il modulo inviato dalla FPI.

«I dati forniti da un campione significativo delle società – pari al 33% delle società attualmente affiliate (871) – hanno dimostrato che il danno diretto, su base mensile, sarebbe pari a circa € 6.500,00 per singola ASD/SSD, con un dato complessivo, calcolato quindi sui 871 sodalizi, che ammonterebbe ad € 5.660.000,00.

Nella lettera sono stati preventivati, altresì, anche i danni subiti dalle Società Organizzatrici Pro, conseguenti ai mancati ricavi da sponsor/biglietti per manifestazioni già programmate nel 2020 ma non realizzabili in relazione ai provvedimenti di sospensione dell’attività sportiva. Tali danni sono stati preventivati in circa € 500.000,00.

La Federazione ha considerato, inoltre, i “Danni Indiretti” tra cui le perdite economiche conseguenti all’allontanamento degli iscritti/associati, agli eventuali costi di formazione per l’eventuale ricambio di personale ed alle iniziative promozionali per l’avviamento delle attività pugilistiche presumibilmente rinviate a settembre 2020.

Per correttezza ed esaustività, la FPI ha informato il CONI circa le perdite consistenti sia dal punto sportivo che da punto di vista economico. Per il primo aspetto, un confronto tra i dati dei primi mesi 2019 e quelli dei primi mesi 2020, ci ha rilevato che il numero di Riunioni AOB/PRO sono passate da 491 a 80 (-84%), gli incontri AOB sono passati da 4430 a 654 (-84%), quelli PRO da 238 a 32 (-87%)ed i criterium giovanili e le riunioni di Gym Boxe sono calati del 90%.

Il tutto evidenzia una spaventosa decrescita che depaupera il valore tecnico e l’impegno organizzativo costruito faticosamente in questo quadriennio dalle società, dai tecnici e dalla Federazione.

Per quanto concerne il secondo aspetto, la Federazione ha registrato minori incassi rispetto al primo trimestre del 2019, proprio per il blocco generale delle attività che ha generato il crollo delle quote di affiliazione e tesseramento per un totale di € 90.000 nonché dei ricavi della formazione pari a circa € 200.000, le cui attività sia a livello centrale che periferico non sono partite.

Al riguardo, la FPI ha sottolineato al Coni che tali risorse sarebbero state destinate all’attività sportiva dei nostri Atleti, dei nostri Tecnici e delle nostre società nonché al funzionamento degli organi periferici che operano a supporto diretto ed indiretto della nostra base, in quel virtuoso meccanismo di reciprocità su cui si regge l’intero movimento pugilistico nazionale.

Nella speranza e nell’attesa che tale lavoro possa essere utile ai vertici del mondo sportivo ed al competente Dicastero dello sport, per definire quali siano le forme più coerenti di sostegno da adottare a beneficio delle società e dei tesserati di questa Federazione, il Presidente Lai ha convocato, per la giornata del 3 aprile, il Consiglio federale che per l’occasione si svolgerà in conference call. Nel corso del Consiglio, si comincerà a discutere e programmare il sostegno che dovrà essere fornito alle società affiliate da parte della F.P.I.» – fa sapere il vicepresidente Flavio D’Ambrosi.

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