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Coronavirus, il punto da Dolceacqua: tra speranze e incertezze in un borgo che vive di turismo

Il sindaco punta a un progetto con Monaco per rilanciare l'economia del borgo

Dolceacqua. «Stiamo lavorando per creare un nuovo tipo di turismo». A dirlo è il sindaco di Dolceacqua Fulvio Gazzola. Il suo borgo fiabesco, una perla incastonata nella val Nervia, sta soffrendo come tanti altri, in Italia, a causa dell’emergenza Covid-19.
Nel borgo dei Doria, che deve il nome all’imponente castello che lo domina, ci sono poco più di 2mila persone: troppo poche per avere la forza di rialzarsi, da sole. A rischio ci sono decine di piccole botteghe, attività commerciali, B&b, bar e ristoranti: locali che da anni vivono quasi esclusivamente sul turismo, soprattutto quello di crocieristi e stranieri.

In tanti, come Gianni Di Biase, titolare dell’agriturismo La Vecchia, potrebbero non riaprire mai più: «Stiamo pensando di chiudere per sempre – dice ai nostri microfoni -. La situazione è insostenibile». Al momento, insieme ai suoi quattro dipendenti, Di Biase è impegnato nella cura della campagna e nella preparazione di pasti caldi per le persone in difficoltà. Ma a preoccupare, più che l’immediato presente, è il futuro: «Riceviamo solo disdette – dice – Nessuna prenotazione. E la cosa peggiore è che all’estero siamo considerati degli appestati e cambiare questa immagine, che si è trasformata in una psicosi vera e propria, non sarà facile».

«Una stima di quanto abbiamo perso? Non abbiamo avuto il coraggio di farla», dichiara Fabio Ricapito, titolare della cartoleria di piazza Garibaldi, tra i “fortunati” che hanno potuto riaprire la propria attività. «A volte mi domando cosa sto aperto a fare, visto che la gente non può uscire, o anche se può uscire non ha soldi perché non lavora – aggiunge – Però almeno posso offrire un servizio, visto che la scuola ha ripreso, anche se con lezioni online, e i ragazzi hanno bisogno di un po’ di materiale. Mi sono anche offerto di fare consegne a domicilio». Anche per il negoziante la grande incognita è il futuro: «Gli ordini fatti in passato che non si possono più annullare, la merce che va pagata – spiega -. La venderemo? Non lo sappiamo, visto che non si sa quando i turisti potranno tornare a farci visita». 

Da parte sua l’amministrazione comunale sta cercando di fare il massimo: tra buoni alimentari, pasti consegnati a domicilio, aiuti a chi ha più bisogno. E un progetto, quello di ripartire insieme al principato di Monaco, gemello a Dolceacqua per l’intreccio storico tra le famiglie Doria e Grimaldi. Fulvio Gazzola, amico del Principe Alberto II, mantiene il più stretto riserbo. A giorni, però, si recherà a Montecarlo per un incontro importante.

 

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