Ventimiglia. L’emergenza Coronavirus sta lentamente paralizzando l’Italia nel tentativo di arginare il contagio e, proprio nelle scorse ore, il Governo ha preso la decisione di tutelare i giovanissimi fermando l’attività scolastica, questo almeno fino alla metà del mese di marzo.
In molte parti del Bel Paese gli istituti si stanno attivando per garantire l’istruzione domiciliare tramite tablet e computer, ma non al liceo Aprosio della città di confine, come lamenta una mamma il cui figlio studia proprio tra i banchi dell’istituto ventimigliese:
«Sono un genitore di un alunno che frequenta il liceo Aprosio di Ventimiglia. Purtroppo in questi dieci giorni di chiusura scolastica la scuola non si è attivata per garantire le lezioni con canali multimediali, una vergogna tutta italiana», scrive la donna in una lettera.
«Considerata l’ulteriore proroga mi rivolgo ai dirigenti scolastici e agli insegnati della zona, chiedendo gentilmente che venga attivata l’istruzione domiciliare con i canali a disposizione.
In considerazione dell’evento straordinario che ci sta colpendo, sarà necessario chiedere di bypassare gli ostacoli che ogni volta ci pone la burocrazia, altra vergogna italiana. É superfluo aggiungere altri commenti su quanto sia importante garantire la continuità del servizio scolastico», conclude.
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