Storia a lieto fine

Sanremo, «I medici mi hanno detto “Sua madre ha il coronavirus” e mi è caduto il mondo addosso»: la storia di Paola

La donna ora sta meglio e la figlia vuole lanciare un appello: «Non prendiamo sottogamba questo virus pensando "tanto a me non succederà", state tutti a casa e restiamo uniti»

Riviera24- letto ospedale

Sanremo. Malattie, sofferenze, problemi: quando questi bussano alla porta di ognuno di noi non si fanno tanti scrupoli, ma si limitano a sfondarla con violenza, riversando nelle nostre vite una cascata di emozioni spesso difficili da gestire.

Questa è la storia di Paola, nome di fantasia per tutelare la privacy, giovane donna di Sanremo, che negli ultimi giorni ha visto stravolgere la sua vita per colpa del Covid-19 che sta tenendo sotto scacco l’Italia, l’Europa e il mondo intero.

«Quindici giorni fa, verso le 23,30 durante il mio turno di lavoro, mi è arrivata una chiamata da mio fratello: “La mamma è stata ricoverata all’ospedale Borea di Sanremo”», una chiamata che nessun figlio vorrebbe mai ricevere nella propria vita.

«Il giorno dopo sono andata di corsa in ospedale e una volta lì i dottori mi hanno dato la comunicazione: “Sua madre è positiva al Coronavirus». Poche parole, ma capaci di gelare il sangue, che hanno segnato l’inizio di un lungo e doloroso calvario: «Respiratore per far arrivare ossigeno ai polmoni, medicine sperimentali che ti piegano in due, flebo che ti causano dissenteria e vomito, non riesci più a mangiare, a bere e inizi a chiederti seriamente se ne uscirai», racconta Paola ripercorrendo quei giorni terribili.

«In quel momento mi è caduto il mondo addosso nel vedere mia madre in quelle condizioni – spiega la giovane – . In quei giorni l’unico modo che avevo per poterla vedere era tramite le videochiamate durante le quali cercavo di darle forza e amore. Ho pianto giorno e notte pregando e sperando che tutto andasse per il meglio e per fortuna, tre giorni fa, la mia mamma è uscita da quella stanza maledetta: ha sconfitto questo mostro», racconta Paola.

Una storia vera, toccante, che dovrebbe far capire quando il nemico che si ha davanti a sé non è innocuo come si poteva pensare in un primo momento, ma che nonostante ciò è possibile sconfiggerlo e tutti noi possiamo e dobbiamo fare la nostra parte:

«Non è stata una passeggiata, ma visto che ho passato questo terribile momento mi sento di dirvi una cosa: state davvero tutti attenti! Non prendiamo sottogamba questo virus pensando “no, tanto a me non succederà”, perché lui è proprio dietro l’angolo. Se si è giovani e in salute le possibilità di guarire sono elevate, ma le persone più deboli hanno davanti a sé una strada davvero dura, quindi il mio appello è: state tutti a casa e restiamo uniti».

La donna oggi è in via di guarigione e il merito va a tutti i medici e gli infermieri a cui va tutta la riconoscenza di Paola: «Li ringrazio di cuore per aver curato con amore mia madre e tutti gli altri pazienti. Loro sono gli eroi di tutti i giorni».

leggi anche
Il bilancio
Coronavirus, aumentano le vittime in Liguria: altri due morti al San Martino
commenta