Il commento

«Non sono untori, famiglia di Codogno non ha violato la “zona rossa”». Parla Tornatore, sindaco di San Lorenzo

Bersaglio di critiche e commenti sui social e non solo. Stanno bene si sta organizzando il loro rientro

Paolo Tornatore

San Lorenzo al Mare. «Si tratta di persone molto serie e corrette. È una disavventura che poteva capitare a tutti noi, non trovo giusto puntare il dito contro. A leggere e sentire certi commenti  mi sembra di rivivere le cronache di 200 anni fa, una cosa assurda».

Il sindaco di San Lorenzo Paolo Tornatore interviene sulla vicenda della donna di 47 anni di Codogno risultata positiva al Covid-19 mentre si trovava con la famiglia nella seconda casa nel piccolo ma vivace paese alle porte del capoluogo che si trova ora ricoverata (da quanto trapela in buone condizioni) nel reparto Malattie infettive dell’ospedale di Sanremo attrezzato per questo tipo di interventi. Da quando si è diffusa la notizia del primo caso imperiese di Coronavirus, infatti, si sono moltiplicate soprattutto sui social ma non solo i commenti di chi si chiede per quale motivo questa famiglia fosse venuta a denunciarsi in provincia di Imperia e non fosse rimasta all’interno della “zona rossa” in Lombardia.

Tornatore fa chiarezza: «La famiglia è giunta a San Lorenzo il 21 febbraio, quindi prima che venisse istituita la “zona rossa”. Si sono comportati in maniera molto coscienziosa andando ad autodenunciarsi alle strutture dell’Asl1. I sanitari hanno ricostruito coscienziosamente i loro percorsi e tutti e 4 i componenti della famiglia sono sempre rimasti sotto sorveglianza fiduciaria». 

Le esigenze del gruppo familiare rimasto a casa sono soddisfatte dai volontari della Protezione civile che portano loro sull’uscio di casa la spesa. L’Asl 1 Imperiese sta organizzando il loro rientro a casa, probabilmente con mezzi appositamente allestiti.

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