Imperia. «In questo momento di emergenza tutto passa in secondo piano, anche il calcio naturalmente. C’è il rischio non remoto che l’Imperia sia dichiarata vincitrice del torneo, ma che promozioni in serie D e retrocessioni dalla stessa categoria siano bloccate proprio per la particolare situazione che vive la categoria superiore con più squadre iscritte e più turni da giocare».
Il presidente dell’Imperia Fabrizio Gramondo, medico dell’ospedale del capoluogo (è chirurgo vascolare) è a fianco dei suoi colleghi che quotidianamente combattono contro l’epidemia di Covid-19 ma non rinuncia a commentare le possibili conseguenze del fermo dei campionati di calcio. L’Imperia di Alessandro Lupo guida il torneo di Eccellenza, ma tutte le attività sono state fermate per decreto e si attendono gli sviluppi.
«Mancano 8 partite al termine del campionato, il regolamento recita che per potersi considerare concluso il torneo in casi eccezionali devono essere stati disputati i 3/4 dei turni. A rigore siamo a 22 e mezzo, quindi se interpretato per eccesso basterebbe giocare ancora una partita per superare questa soglia. Sono d’accordo che è bello giocarsela fino in fondo ma bisognerà vedere se la situazione si sblocca. Dopo il 23 marzo avremo un quadro più chiaro. In teoria ricominciando subito dopo Pasqua e disputando qualche turno infrasettimanale il tempo per arrivare in fondo ci sarebbe», precisa Gramondo.
«Non nascondiamo le nostre ambizioni – conclude il numero 1 di piazza d’Armi – ma bisognerà vedere anche come reagirà a questa crisi il tessuto socio- economico della città. Intorno ai colori neroazzurri si stava ricreando un certo entusiasmo grazie ai risultati, ora ci sono emergenze gravi molto più importanti da affrontare».
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