La segnalazione

Coronavirus, Bertellotti: «Nell’Imperiese c’è confusione nel mondo dell’atletica»

«A Sanremo la pista di atletica resta chiusa per una settimana mentre a Imperia, al Prino, è aperta tutto il giorno compreso il sabato»

atletica generica
- Foto d'Archivio

Imperia. «Il coronavirus arriva anche nel mondo sportivo della nostra provincia, non solo nel calcio e negli sport al chiuso, anche nel mondo dell’atletica, sport principe decisamente all’aperto. E arriva in una totale confusione: a Sanremo la pista di atletica resta chiusa per una settimana mentre a Imperia, al Prino, è aperta tutto il giorno compreso il sabato» – fa sapere Vittorio Bertellotti.

«Risultato: saltatori e lanciatori da Sanremo se ne vanno a Imperia mentre tutti i corridori ritornano alle origini e impegneranno i vialetti del parco di Villa Ormond, lato sud, dove la As Foce ha corso per 50 anni, forgiando atleti di levatura non solo regionale ma nazionale. I giovani corridori, abituati agli agi di una pista pianeggiante, nuova, comoda non sanno che dal Parco di Villa Ormond sono usciti velocisti campioni italiani (la maglia azzurra Franca Di Meglio sui.100), un saltatore, Marco Schivo, olimpionico di Monaco 1972, frotte di mezzofondisti che oggi, in Liguria, sarebbero marziani, campioni italiani dei m.400 (Patrizia Prosperi), dei m. 800 (Luca Frediani, allievo, Daniela Farfalla, allieva e junior), decine di finalisti nei nazionali di categoria, che, per ragioni di spazio, non menzioniamo. Da lunedì si torna all’antico e si ritorna a correre sui vialetti in salita e in discesa del parco, con scappate sulla passeggiata a mare, su Portosole, sulla sabbia dell’Arenella.

Nel frattempo, la pista che, per molti è stata chiusa abusivamente, senza nessun riferimento all’ordinanza nazionale e regionale, sta vivendo un momento nero: il vento ha divelto l’ingresso dell’infermeria qualche mese fa e nessuno è intervenuto; qualche tempo dopo, ha sradicato i pannelli solari piazzati sul tetto della struttura e ha incrinato una finestra degli spogliatoi femminili, che si trovano senza servizi igienici, senza che il Comune intervenisse.

Infine, come tutti gli impianti, anche questo di Pian di Poma presenta il conto degli anni, circa 8 e le linee bianche delle corsie sono sbiadite e quasi irriconoscibili; decine di targhette, che segnalano ai bordi della pista la posizione dei cambi staffetta, degli ostacoli e altro, sono spariti e devono essere riposizionati.

Quanto prima arriverà una Commissione nazionale Fidal-Coni per un collaudo dell’impianto e una verifica per ridare alla struttura la cat.A-originaria. La nuova gestione aveva promesso investimenti da sogno, manifestazioni grandiose e ambiziose; ma sino ad oggi, a parte gli arrivi di due gare di corsa di livello locale, non abbiamo visto nulla» – commenta Vittorio Bertellotti.

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