Flash mob

#Sanremo2020, “Non una di meno”: «Davanti al sessismo non un passo indietro» fotogallery

Annunciato uno sciopero per l'Otto Marzo

Sanremo. Il movimento “Non una di meno” arriva davanti alla statua di Mike Bongiorno, a pochi passi dal teatro Ariston in via Matteotti, con l’imminente finale del 70° Festival di Sanremo. Decine di donne hanno dato vita ad un flash mob per protestare contro la violenza di genere.

Ecco cosa scrivono le organizzatrici a riguardo: «Oggi sabato 8 febbraio abbiamo portato a Sanremo il grido di rivolta delle donne di tutto il mondo contro la violenza di genere, perché il festival di Sanremo, con le sue contraddizioni, è lo specchio del paese.

Sanremo 2020 è stata presentata come l’edizione delle donne, salvo sottolineare e ribadire che il valore delle donne sta nella bellezza e nella capacità di stare un passo indietro agli uomini; un’edizione che ha ospitato il potente monologo di Rula Jebreal, ma anche cantanti che hanno usato l’apologia della violenza sulle donne per vendere i loro dischi. Queste contraddizioni dimostrano come nella struttura sessista della società si siano aperte delle crepe attraverso le quali può passare una differente rappresentazione della violenza, del rapporto tra i generi, un differente linguaggio.

Da 5 anni, in tutto il mondo è tornato nelle strade un movimento che vede protagoniste le donne e tutte le persone ribelli alla norma eterosessuale. Questo movimento ha aperto le crepe e noi siamo qui per mostrare la sua natura, che è motore di cambiamento: è la lotta, che determina la presa di coscienza, che rende possibili al Festival le parole di Rula Jebreal come l’esibizione gender-fluid di Achille Lauro. La lotta, che spesso non garba ai media, e che determina la rivoluzione della mentalità collettiva e realizza cambiamenti concreti. La nostra strada continua e la prossima tappa sarà lo sciopero femminista dell’8 e 9 marzo.

Scioperiamo perché vogliamo parità salariale e un salario minimo europeo. Perché vogliamo un welfare inclusivo e universale che non discrimini, vogliamo più soldi per i Centri Anti Violenza femministi e consultori laici. Perché vogliamo l’abrogazione dei decreti sicurezza, un permesso di soggiorno europeo e la cittadinanza a chi nasce e cresce in.Italia.

Davanti alla violenza di genere non faremo un passo indietro fino a che saremo, finalmente, Non Una di Meno! «Un violador en tu camino» è una performance collettiva creata dal collettivo femminista “Las Tesis” di Valparaiso (Chile) per manifestare contro gli abusi e le violenze sulle donne avvenute nel contesto delle proteste che da ottobre 2019 attraversano il Cile. “Un violador en tu camino” è stato rappresentato per la prima volta il 18 novembre 2019 a Valparaiso davanti al commissariato dei “Carabineros”. Dal 25 novembre 2019 si è diffuso in tutto il mondo, dove i collettivi femministi lo hanno tradotto e realizzato per accompagnare le proteste contro i femminicidi, la violenza di genere e il sessismo».

 

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