Sanremo. E’ la più grande manifestazione di richiamo della Città dei Fiori, simbolo del suo prodotto d’eccellenza e, malauguratamente, anche dello stato d’emergenza in cui è piombato tutto il nord Italia. A meno di un mese dalla data del Corso Fiorito, il sindaco Alberto Biancheri – che ha riunito questa mattina a Palazzo Bellevue le autorità e le associazioni interessate dall’organizzazione dell’evento – prende tempo e nelle prossime ore deciderà se annullare o meno il concorso.
Forti perplessità sulla conferma dell’appuntamento, capace di portare in città fino a 50 mila presenze “mordi e fuggi”, sarebbero state sollevate sia dal prefetto del provincia di Imperia Alberto Intini (con cui il primo cittadino si è sentito telefonicamente) che dalle associazioni di categoria. Annullare in questo momento la manifestazione, infatti, potrebbe aiutare a riprogrammare una data più avanti nel tempo. A preoccupare le categorie, invece, è il possibile flop di presenze che l’happening potrebbe subire. Con le regioni del nord “ostaggio” di contagi in aumento, è difficile pensare a una folta partecipazione di pubblico.
Intanto sul fronte delle presenze turistiche a preoccupare maggiormente è la decisione che potrebbe prendere la prefettura di Nizza o il governo francese nelle prossime ore. Le prime disdette negli alberghi matuziani sono arrivate, in particolare nelle strutture ricettive che lavorano con i gruppi e gli stranieri. «E un po’ prematuro oggi dire se le conseguenze saranno pesanti o meno nel nostro settore – spiega Christian Feliciotto di Federalberghi. Sicuramente le ansie maggiori per gli albergatori della provincia di Imperia sono generate dalle ripercussioni del mercato francese e dalle eventuali decisioni della prefettura di Nizza. C’è da dire che si è appena conclusa una settimana da tutto esaurito ma non nego che attendiamo i prossimi dati con trepidazione».
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