Il caso

Itticoltura alla Galeazza, Scajola: «Più costi che benefici per la città»

Soddisfazione degli ambientalisti espressa dalla portavoce Livia Carli

Imperia. «Itticoltura, più costi che benefici per la città». A dichiararlo è stato il sindaco Claudio Scajola all’uscita della riunione sull’allevamento ittico di branzini e orate al largo di capo Berta.  Tutto rinviato, comunque, a un nuovo tavolo convocato per l’esame di nuova documentazione.

«Abbiamo esaminato punto per punto l’iter –ha detto il primo cittadino all’uscita –  e abbiamo valutato  che alcuni pareri siano eccessivamente datati. Nel frattempo sono cambiate anche le normative nel merito e le competenze. A differenza di quanto viene ritenuto dalla società Acqua pensiamo che l’iter non sia concluso. Convocheremo, quindi,  una conferenza di servizi  istruttoria per acquisire tutta la nuova documentazione sia dal punto di vista ambientale, del fondo marino e correnti con il ministero delle Politiche agricole. Devo altresì dire che nelle valutazioni che intendo esprimere per non nascondermi dietro un dito ritengo che non ci sia rapporto tra costo e benefici per consentire la costruzione nel nostro spazio acqueo di un impianto di itticoltura.  

«Battaglia legale ? Spero di no perché devo tutelare contemporaneamente come sindaco della mia città l’interesse dei cittadini e dell’ambiente ma con la prudenza necessaria affinché tutti gli atti siano inattaccabili», ha precisato il sindaco.

Hanno partecipato alla riunione per la Regione Liguria l’assessore al  Demanio e ambiente Marco Scajola e Pierpaolo Tomiolo, per  la Soprintendenza Liguria Simon Luca Trigona, il comandante della Capitaneria di porto Giuseppe Semeraro anche in rappresentanza del Comando Marina Nord, Danilo Manconi per l’ Istituto idrografico della Marina. L’Agenzia del Demanio non è giunta a causa di limitazioni derivanti dall’emergenza coronavirus partecipando  tramite una nota.

Per il Comune oltre al  sindaco erano presenti l’assessore al Commercio Gianmarco  Oneglio, il segretario  generale Rosa Puglia, per l’ ufficio legale  l’avvocato Manolo Crocetta e Sonia Martini per l’ufficio porti.

All’uscita presente l’attivista ambientalista Livia Carli, la nota attrice portavoce del Fronte del No.  «Sembra che tutte le osservazioni che noi avevamo fatto come comitato siano state tenute in conto dal sindaco. Sia le nuove disposizioni legislative per la tutela dell’ambiente sia la tutela della città, il famoso rapporto costi-benefici. Al momento siamo contenti perché verranno realizzate delle nuove considerazioni e quindi pensiamo che l’azione che abbiamo esercitato abbia ottenuto un risvolto positivo. Noi chiaramente non molliamo, andiamo avanti, ma siamo contenti e ringrazio il sindaco di questa presa di posizione su questa situazione e ringrazio anche l’assessore Marco Scajola per il suo intervento poiché questo è stato sicuramente un aiuto per la nostra causa».

«Al Fronte del No –ha sottolineato Scajola –  dico che di questo argomento non ho mai voluto parlare, non ho mai avuto confronti perché non lo ritenevo giusto, finché non fossi stato totalmente a conoscenza degli argomenti, esprimere un mio parere. Ho ricevuto recentemente alcune persone esponenti di questo comitato, per ascoltare, perché è giusto ascoltare, ma non ho espresso opinioni con nessuno, questa è prima volta è adesso perché è motivata da un approfondimento che abbiamo fatto.  Io devo mettere insieme l’interesse dei cittadini che è la difesa dell’ambiente, l’occupazione della città, ma anche non trascinare il comune di Imperia in un contenzioso pericoloso. Credo che lo riusciremo a conciliare».

«Io i miei convincimenti personali li avevo, ma ritengo che il sindaco non debba muoversi per convincimenti personali. Conoscere per deliberare, e quindi abbiamo fatto tutti gli approfondimenti. Ho scoperto anche cose che non sapevo, non si smette mai di imparare. Questo mi è servito oggi per avere il conforto senza posizioni diverse, direi complessivamente un giudizio unanime della necessità di muoversi in questo modo. Potrei dire un’altra cosa però: che siccome ci sono dei fondi dello Stato e della Regione per l’itticoltura, forse si potrebbe trovare il modo per valutare se in tutta la Regione Liguria ci sono dei luoghi che possono essere più adatti per non sprecare i soldi per non sprecare i soldi», ha concluso il sindaco.

 

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