Spettacolo

Bordighera, Fiorello arriva al Piatti Tennis Center ed è subito show fotogallery

La passione non si spegne neanche con gli impegni del Festival

Bordighera. La passione per il tennis di Fiorello non conosce barriere. Anche con gli impegni del Festival di Sanremo che lo fanno stare sveglio sino ad ore antelucane, lo showman siciliano, stamattina di buon’ora, si è presentato al club “Piatti Tennis Center” per allenarsi. Ed è stato subito spettacolo, non solo di racchette e palline.

Parlando del tennista Novak Đoković (Nole) che ieri ha fatto ‘incursione’ sul palco dell’Ariston, Fiorello dice: «E’ stata una cosa improvvisa. Nole mi ha chiamato, stava a Montecarlo e mi ha detto: “Ma possiamo venire al Festival?”. E io ho risposto: “No, sai non c’è posto”» (ride).

Ha sete, tira fuori una bottiglietta d’acqua, ma è di plastica. «C’è plastichismo? – scherza, riproponendo parte di uno sketch di ieri sera. Poi guarda i ragazzini che si allenano: «Ecco, mi sarebbe partito un legamento con sta frenata che mi sarebbe arrivato lassù. Ma chi sono loro?». E sul suo tennis: «Io fatica zero. Il mio tennis è questo: se la palla è qui, ok. Se la palla è lì è fuori, perché devo andare a prenderla?».

Quando arriva una pattuglia dei carabinieri, lo showman la vede e scherza: «Ragazzi, sono arrivati i carabinieri, devo anda’».

«Il tennis mi è sempre piaciuto – confessa Fiore all’allenatore dei campioni Riccardo Piatti e al suo team, davanti ai tanti giornalisti che hanno raggiunto il Tennis Center – Ero bambino, avevo 8, 9 anni, e vedevo il figlio del dentista con il maglione a trecce, tutto figo. Allora penso: “Dove va questo?”, lo seguo. E vedo: “circolo tennis”. Vado a sta cosa qui e mi rendo conto che il campo da tennis è rosso. Dico: “Minchia, è rosso”. Ai quei tempi la televisione era in bianco e nero e il tennis non lo davano mai. Lo davano solo in finale Coppa Davis. Quindi non sapevo di che colore fosse il campo. Quando vedo sta terra rossa dico: “Ma è bellissimo, voglio fare questo”. Chiedo informazioni: iscrizione al circolo, racchetta, pantalone, le scarpe….Vado da mio padre, stipendiato, quattro figli, casa in affitto e gli dico: “Papà ho deciso”. “Cosa hai deciso?”, mi chiede. “Voglio giocare a tennis”. E mi fa: “Bravo”. Mi serve questo. Lui guarda la lista e mi dice: “Perfetto, devi prendere una decisione però. Dobbiamo scegliere: vuoi mangiare o giocare a tennis?”. Perché metà del suo stipendio se ne andava tra tutto e lui disse: “Te lo dico io come si fa: mangia e gioca a pallone”».

Tra una battuta e l’altra, lo showman e co-conduttore insieme ad Amadeus del #Festival2020 snocciola aneddoti, imita personaggi sportivi e del mondo dello spettacolo e si racconta: «Cinque o sei anni fa arriva Nole, (Novak Đoković) viene a Roma e mi cerca. Va a Sky e dice: “Ma c’è ancora quello che fa il karaoke?”, perché a lui piace il karaoke. E lo portano da me. Da lì prendo la racchetta e comincio a spadellare, ma da zero».

Visita la palestra del Piatti tennis center, poi si dirige verso i campi aperti dove si alleano giovani promesse del tennis mondiale. «Ma questi vanno a mille all’ora – dice – Scusa, ragazzino, cosa mangi?».

Fiorello accede al campo sottostante il tendone aerostatico che consente ai campioni di allenarsi anche in caso di pioggia. Si allena e si prepara all’incontro con il più giovane tennista classificato tra i primi 100 della classifica mondiale ATP: Jannik Sinner. Attende il campione finire il riscaldamento e poi tra i due inizia la sfida.

Su Fognini e gli altri campioni. «Nole è un vincente per natura. E’ un po’ come Sinner, non so se lo avete visto adesso. Cioè giocava con me, ma andava su tutte le palle, non gliene fregava niente. Ma stai giocando con una pippa, con Fiorello… “Ma che me frega, intanto io la prendo e la butto di là”. Sono persone così, nate per fare questo. Ci devi nascere, ce l’hanno dentro. Jannik, Nole, oppure parliamo di Fognini, a me piace sempre parlare di Fognini. L’ho citato anche ieri sera perché Fognini per me è un talento straordinario. L’ha detto anche Nole. Lo sanno tutti i suoi colleghi. Lui ha dei colpi che solo lui riesce a fare. Lui riesce a fare il rovescio senza piegarsi sulle gambe. Da una posizione impossibile solo con le braccia riesce a fare una cosa che lascia fermi gli avversari».

 

Prima di lasciare il centro, a salutare Fiorello arrivano il sindaco Vittorio Ingenito, il vice Mauro Bozzarelli e l’assessore allo Sport Stefano Gnutti che omaggiano l’artista con t-shirt, borraccia e altri gadget con il logo di Bordighera, ringraziandolo per aver scelto Bordighera. «Quando mia moglie mi chiede cosa voglio per regalo le dico una settimana a Bordighera, per giocare a tennis qui», si congeda Fiorello, che dopo la scappata nella Città delle Palme deve tornare di corsa a Sanremo.

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