Triathlon

Sanremo, 2019 ricco di soddisfazioni per Vittoria Bergamini: la campionessa italiana di triathlon si racconta

La portacolori della Riviera Triathlon 1992 ha raggiunto ottimi risultati sportivi e scolastici nell'anno passato e ha le idee chiare per il futuro

Sanremo. Il 2019 per la 23enne Vittoria Bergamini della Riviera Triathlon 1992 è stata un anno ricco di soddisfazioni. Soprattutto quello raggiunto il 30 giugno quando si è laureata Campionessa Italiana di Triathlon Olimpico no Draft nella categoria S1 a Iseo.

«Un risultato sperato ma inatteso. E’ stata da subito una gara obiettivo, soprattutto perché è diversa dalle gare che ci sono solitamente. La bici è senza scia, quindi no draft, e piano piano sto cominciando a conoscere la distanza. Ho fatto finora pochi triathlon su distanze olimpiche, mentre quest’anno vorrei dedicarmici un po’ di più. Sono contenta di questo risultato e mi dà fiducia anche per ciò che potrà venire nel futuro». Si è anche piazzata 4a ai Campionati Italiani di duathlon U23 di Cuneo, 4a al Criterium Universitario di Porto Sant’Elpidio e 3a al Triathlon Sprint Gold di Alpago. Inoltre ha vinto il Triathlon Sprint di Osiglia e il Triathlon Sprint di Savona.

La sua passione per il triathlon è nata nel 2015: «Nuoto da quando avevo pochi mesi e ho praticato questa disciplina fino ai 17 anni. Ho fatto anche qualche collegiale con la nazionale giovanile di fondo, ma poi mi è mancata un po’ di spinta – racconta – Nel 2014 ho incontrato Maurizo De Benedetti, che era stato un triatleta molto forte, che voleva creare una squadra di triathlon. Io volevo provare qualcosa di nuovo, reinventarmi, e, visto che ho trovato nuovi stimoli in questo sport, ho iniziato a praticarlo. Oltre a nuotare ho iniziato anche ad andare in bici e a correre fino ad arrivare a fare solo triathlon. La mia prima gara di triathlon l’ho fatta nel 2015».

Oltre ad essere un’eccellente atleta quest’anno si è anche laureata in Fisioterapia. «Fino a novembre mi sono allenata due-tre ore al giorno visto che avevo un grande impegno universitario, tra lezioni e tirocinio. Da quando mi sono laureata ho iniziato ad allenarmi 4-5 ore al giorno per un totale di 20 ore a settimana. La maggiore difficoltà del 2019 è stata riuscire a conciliare l’università con il mantenere alto l’impegno sportivo. Ho cercato un equilibrio per riuscire a fare tutto, a volte mi sono sentita tra due fuochi, ma alla fine sono riuscita a integrare il tutto nella maniera migliore e a raggiungere il mio obiettivo scolastico. Per questo sono orgogliosa di me stessa».

Il 2020 è iniziato bene visto che ha primeggiato allo Swim&Run a Noli andato in scena domenica 5 gennaio: «Era una gara di aquathlon. È una gara vicino a casa che prevede 500 metri di nuoto in acque libere e 4 km a piedi. Mi sono divertita molto. E’ il secondo anno che partecipo come individuale mentre è il terzo con la staffetta. Mi piace sempre come gara ed è ideale e molto stimolante per iniziare l’anno».

Per l’anno nuovo si è già posta degli obiettivi: «Ho deciso di prendermi un anno per dedicarmi completamente al triathlon prima di entrare nel mondo del lavoro, che è uno sport che ha bisogno di tante ore di allenamento. Ci vuole tanto sacrificio e tanto impegno. Innanzitutto punto a partecipare al campionato italiano di Triathlon Olimpico no Draft, oltre a fare altre gare da calendario, come il Circuito del Grand Prix e i Campionati Italiani di sprint e olimpico».

«Il triathlon mi prende molto tempo, sono appassionata di tutti gli sport e così c’è sempre qualcosa da fare. Finora ho avuto poco tempo libero visto che dovevo studiare, d’ora in poi sicuramente leggerò di più e mi terrò sempre aggiornata per quello che riguarda l’ambito in cui mi sono laureata» – dice.

La giovane sanremese ha le idee chiare per il futuro: «Tra i miei sogni fin da piccolina c’è quello di diventare una campionessa vera e propria. Riuscire a fare dello sport, che è la mia passione, il mio lavoro, ma anche la fisioterapia è una mia grande passione. Mio papà è un osteopata e mi ha passato questa grande passione per l’osteopatia. Vedremo, sarebbe bello riuscire a fare entrambe».

«Il triathlon è uno sport alla portata di tutti, dà spazio a tutti per essere praticato. Tutti gli sport sono appassionanti, poi dipende da che cosa uno è più portato a fare. E’ bello perché è vario e quindi non ti annoi mai. Può essere fatto da tutti, sia studenti che lavoratori, se si è determinati – dice – Io amo questo sport e ci tengo a ringraziare i miei genitori, le mie due sorelle e la mia famiglia che mi hanno sempre supportato in questi anni. Inoltre ci tengo a ringraziare il mio allenatore, Maurizio De Benedetti, che mi segue quotidianamente e mi trasmette la passione per questo sport, i miei compagni della Riviera Triathlon 1992 e il presidente Daniele Moraglia, che credono in me ogni giorno. E’ anche grazie a tutti loro se sono riuscita a raggiungere i miei obiettivi».

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