Ventimiglia. «Per valutare la propensione al cedimento di un albero gli agronomi interpellati dai sindaci utilizzano una scala che va da A (albero sano) fino a D (albero da abbattere). Preciso una cosa purtroppo non così ovvia nell’Italia del 2020, dove chi è competente spesso viene etichettato con il termine “professorone”, quando invece sono definiti esperti perché hanno studiato l’argomento e sono in grado di eseguire valutazioni oggettive» – afferma il consigliere comunale di Ventimiglia Massimo D’Eusebio.
«L’agronomo Renato Veruggio in data 3 gennaio 2020 ha stilato una relazione tecnica sui pini dei giardini Mons. Tommaso Reggio di Ventimiglia, inserendone 7 nella categoria D (da abbattere immediatamente), 1 in categoria CD e i rimanenti in categoria C. Lo scorso martedì 14 gennaio sono stati (giustamente) abbattuti i 7 pini di categoria D. Su questi argomenti, direi più tecnici che politici, non ci dovrebbe essere polemica, ma con questo sindaco non è così.
In campagna elettorale Scullino ha attaccato pesantemente Ioculano per il precedente taglio degli alberi (sempre di categoria D e CD) promettendo che mai più ne sarebbero stati abbattuti altri e continuando a mantenere la stessa illogica posizione anche in autunno, nonostante la caduta di altri due pini nei giardini.
L’apice della demagogia è stato raggiunto l’ 11 gennaio, quando il sindaco, ergendosi a paladino della natura contro i “cattivi” agronomi che volevano tagliare 50 alberi, in un articolo comparso su diverse testate online, affermava di essere contro il “taglio generalizzato”.
Avrà forse pensato che i cittadini ventimigliesi -ed ancor più i consiglieri di opposizione- siano degli sciocchi non in grado di leggere una relazione di 5 pagine in cui è chiaramente indicato che solo 7 alberi erano da abbattere? Ora mi aspetto dai vari comitati “spontanei” in difesa degli alberi che rispolverino il vecchio ashtag “#taglialegna”» – dichiara D’Eusebio.
La relazione tecnica: Allegato senza titolo 00293
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