Il caso

Junior Cally al Festival? La politica sanremese bacchetta la Rai: «Fare più attenzione»

Stamattina si è riunita la conferenza dei capigruppo: a breve un documento unanime di contestazione

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Sanremo. Partecipazione al Festival del trapper romano Junior Cally, scende in campo la politica matuziana che si unisce per “bacchettare” la Rai e, indirettamente, il direttore artistico della kermesse Amadeus che lo aveva scelto per comporre la squadra dei 24 big da portare all’Ariston.

A scandire un messaggio che verrà reso ufficiale nelle prossime ore, è stata la conferenza dei capigruppo, la quale riunisce i principali esponenti del consiglio comunale, rappresentanti di maggioranza e opposizione, che sono stati convocati questa mattina dal presidente Alessandro Il Grande per valutare il da farsi dopo le polemiche sorte contro il rapper mascherato (al secolo Antonio Signore), finito alla gogna mediatica per il suo pezzo Streghe del 2017, nel quale usa esplicitamente strofe che inneggiano alla violenza di genere. Una “canzone”, se ascoltata per intero, che è un coacervo di parolacce e insulti (anche alle forze dell’ordine), conditi da immagini dell’artista che fa gestacci a destra e a manca. Performance che a giudicarla artistica ci vuole del coraggio.

La contrarietà degli amministratori pubblici sanremesi si concretizzerà in un documento ufficiale bipartisan nel quale sostanzialmente si chiede alla Rai di fare maggiore attenzione – ma per le prossime volte, quest’anno passi… –  nella scelta dei cantanti da portare all’Ariston, magari tenendo a mente che sarebbe preferibile che chi in passato si è contraddistinto per versi inneggianti alla violenza di genere, venga messo da parte. Se posizioni diverse si sono avvicendante durante la discussione odierna, l’unica donna presente, la consigliere Adriana Cutellè (di Sanremo al Centro) si è, invece, spesa per una presa di posizione maggiormente severa, anche se poi il risultato è stato più soft. Il consigliere Tommasini (Liguria Popolare) ha proposto di spingere per inserire un rappresentante del Comune in una commissione che valuti gli artisti. Mentre Lombardi (FdI) ha chiesto lumi sull’esistenza o meno di una comitato etico che possa esprimersi per bocca di Viale Mazzini.

Il primo consigliere che aveva lanciato un j’accuse contro Cally era stato il capogruppo del Lega Daniele Ventimiglia che aveva chiesto pubblicamente l’intermediazione del sindaco Biancheri con i vertici della Rai, al fine di scongiurare la presenza del giovane al Festival. Un intervento capace di convincere il presidente Il Grande ad affrontare la questione collegialmente, visto i precedenti di Regione Liguria e del presidente Giovanni Toti che si sono schierati ufficialmente per l’esclusione del musicista.

Insomma, l’unica ad essere rimasta in silenzio, almeno finora, era stata proprio la politica sanremese che alla fine ha rotto gli indugi: Junior Cally a Sanremo? La prossima volta anche no.

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