Stato di agitazione

Il 23 gennaio sciopero del personale delle Agenzie fiscali liguri: uffici chiusi per due ore

I lavoratori degli uffici dell'Agenzia delle Entrate e delle Dogane di Imperia si riuniranno in assemblea dalle 8,30 alle 10,30, quelli di Sanremo dalle 10 alle 12

agenzia delle entrate generica

Imperia. Stato di agitazione del personale, il 23 gennaio saranno chiusi gli uffici delle Agenzie fiscali della Liguria per due ore.

I lavoratori degli uffici dell’Agenzia delle Entrate e delle Dogane di Imperia si riuniranno in assemblea dalle 8,30 alle 10,30, quelli di Sanremo dalle 10 alle 12, a Savona e a Albenga all’Agenzia delle Entrate dalle 11 alle 13 e infine i lavoratori delle Dogane di Savona dalle 14 alle 15,30.

Si terranno, due ore di assemblea in tutti gli uffici sia dell’Agenzia delle Entrate, sia dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli della Liguria. «Sarà l’incipit di una protesta delle lavoratrici e dei lavoratori che scenderanno poi in piazza il prossimo 6 febbraio a Roma, per un fisco giusto, affermando il loro diritto a fornire servizi adeguati e funzionali ai cittadini, recuperare per davvero l’evasione fiscale, per garantire la salute pubblica, per contrastare le frodi nell’ambito dei commerci internazionali, le truffe sui prodotti soggetti ad accisa, le infiltrazioni criminose nel settore dei giochi.

“La macchina fiscale cade a pezzi”, purtroppo si avvera quanto da anni le OO.SS. avevano denunciano. La politica, nonostante le raccomandazioni OCSE nel rendere autonome le agenzie fiscali, non è stata in grado di nominare né i direttori delle Agenzie, – nomine di competenza del Governo che sono decadute poiché soggette a spoil-system – né i comitati di gestione, la cui nomina spetta al Ministro dell’Economia; tale miope in attività ha, di fatto, paralizzato le agenzie.

I lavoratori operano quotidianamente con una carenza di personale che non permette nemmeno più di coprire i servizi essenziali, altro che lotta all’evasione fiscale. Da due anni non percepiscono salario di produttività, denaro già a disposizione delle Agenzie ma inutilizzabile per vincoli normativi di bilancio e nonostante tutti gli obiettivi stabiliti nelle Convenzioni con il Ministro. Si aggiunga lo scellerato taglio di risorse finanziarie in almeno 50milioni di euro annui per l’Agenzia delle Entrate e di 16 milioni di euro l’anno per le Dogane per gli anni 2018 e 2019, lo stallo esistente in merito al nuovo ordinamento professionale. A tutto ciò si inserisce il caos organizzativo nel quale operano le donne e gli uomini delle agenzie fiscali:

Drammatica, la riduzione di personale per effetto dei pensionamenti e del mancato turn-over; gli uffici della Liguria hanno percentuali di quiescenza che nel triennio 2018-2020 toccano punte del 30%; ciò con conseguente aumento dei carichi di lavoro, ormai oltre il livello di sostenibilità, a fronte della previsione di nuove assunzioni in termini di poche decine di unità di personale.

Il grave, in alcuni casi, stato di ammaloramento strutturale di alcuni immobili e le condizioni igieniche degli uffici, a volte, oltre il limite del rispetto della dignità dei lavoratori – si veda in proposito, la chiusura di una sezione doganale nel porto di Genova e le gravissime condizioni dell’ufficio delle Entrate di La Spezia.

La misura è colma; è necessario non solo porre in essere riforme normative per leAgenzie Fiscali, finalizzate a salvaguardare le peculiarità e le specificità dei lavoratori del fisco, in ragione della strategicità delle funzioni e dei compiti svolti delle Agenzie, se davvero si ritiene una leva decisiva per il Paese la lotta alla evasione fiscale, ma altresì è necessario dare la giusta dignità ai lavoratori del fisco, che rappresentano presidio di legalità sul territorio, con il rinnovo del CCNL, ampiamente scaduto, con adeguate risorse economiche a supporto degli incrementi salariali nonché un nuovo e moderno ordinamento professionale che assicuri sviluppi professionali ed economici certi.

Le Agenzie fiscali hanno un ruolo strategico fondamentale nel Paese: il sostentamento economico dello Stato, a garanzia dei diritti di tutti i cittadini a ricevere adeguati servizi, non può prescindere da un efficiente sistema di controlli e servizi fiscali. I lavoratori hanno sempre fatto la loro parte con enorme spirito di appartenenza ed abnegazione: purtroppo, questo adesso, non è più sufficiente, né possibile!».

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