Al 'fungo'

Inaugurata a Ventimiglia nuova sede della Comunità Religiosa Islamica. «Intesa collaborazione con la Chiesa» fotogallery

Da tempo svolge attività di dialogo interreligioso e intra-religioso, rappresentanza istituzionale e di coesione sociale per l’integrazione degli immigrati

Ventimiglia. E’ stata inaugurata stamani, in via Roma 58 bis a Ventimiglia, la nuova sede della CO.RE.IS.(Comunità Religiosa Islamica). Oltre ai responsabili della Coreis per la Liguria, Abu Bakr Moretta e Abdal Salam (nato Daniele Siccardi), erano presenti il vescovo della diocesi di Ventimiglia-Sanremo, monsignor Antonio Suetta e Taki Hassan, presidente dell’associazione Fratellanza Ventimiglia.

Dopo una presenza di oltre vent’anni negli spazi in Corso Garibaldi a Sanremo, la sede della COREIS per la Liguria si è rinnovata interamente nella città di confine, dove già da diverso tempo svolge attività di dialogo interreligioso e intra-religioso, rappresentanza istituzionale e di coesione sociale per l’integrazione degli immigrati.

«La Coreis è la comunità religiosa islamica italiana che da circa vent’anni, localmente, ha sempre avuto sede a Sanremo – ha spiegato Moretta – Oggi si rinnova con l’apertura di una nuova sede a Ventimiglia, che vuole essere un punto di incontro per organizzare eventi di carattere interreligioso e interculturale e aprirsi al dialogo, a una mediazione sia con i nostri correligionari che con i nostri cittadini per la conoscenza dell’islam e per far sì che questa dimensione religiosa possa essere declinata nel contesto socio culturale in Italia».

«La nostra collaborazione con la Chiesa cattolica è sempre molto intensa e ottimale – ha aggiunto il responsabile della Coreis per la Liguria – Con il vescovo Suetta abbiamo già intrapreso diverse collaborazione in passato, sia per il dialogo che per attività legate al sociale. L’augurio è che questa sede possa rinforzare il dialogo nel rispetto reciproco delle differenze, nella dimensione di riuscire e mantenere una fede verso l’unico Dio di Abramo».

La presenza di una sede a Ventimiglia servirà anche per continuare la già attiva collaborazione con il Campo Roja, dove sono ospitati molti stranieri di fede musulmana. Inoltre, la vicinanza con la frontiera permetterà di «aprirci a una collaborazione con un’altra organizzazione francese: l’Institut Islamique, per promuovere progetti di carattere transalpino».

Alla domanda se è importante la collaborazione della Chiesa con la comunità islamica, il vescovo Suetta ha risposto: «Soprattutto qui a Ventimiglia, ma in generale in diocesi, come ormai un po’ diffusamente in tutto il mondo, sono importanti questi contatti che sono fatti soprattutto di dialogo, di amicizia e anche di condivisione di tanti percorsi, sopratutto percorsi di pace e di formazione alla coscienza religiosa nel mondo. Credo che questo sia lo scopo più importante oltre a quello di una buona convivenza, ma direi che su questo ci siamo. E’ importante tenere vivo il riferimento alla religione e alla fede. Poi chiaramente i cammini sono diversi, le dottrine sono diverse, ma siamo uniti nel riferimento a Dio».

 

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