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Imperia, Regionali 2020 si scaldano i motori: vertice in Comune tra Claudio Scajola e Giorgio Mulè

21 settembre 2019 | 10:35
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Imperia, Regionali 2020 si scaldano i motori: vertice in Comune tra Claudio Scajola e Giorgio Mulè

L’ex ministro sulle elezioni: «Basta col teatrino per le poltrone, si pensi ai problemi concreti della Liguria»

Imperia. Dopo Silvio Berlusconi e Giovanni Toti, il sindaco Claudio Scajola ha incontrato anche il parlamentare di Forza Italia Giorgio Mulè.

Il portavoce dei deputati e senatori azzurri eletto un anno fa nel collegio del Ponente ha varcato ieri, per la prima volta, il portone di Palazzo civico per conferire con l’ex ministro.   «Un colloquio cordiale», definisce l’incontro Scajola  «durante il quale Mulè mi ha illustrato i risultati delle sue azioni alla Camera per la nostra terra e per quanto riguarda i finanziamenti governativi che avevo richiesto per la città di Imperia».

Non è,  però, mancato il confronto sui temi di politica nazionale e regionale. «Dopo Berlusconi e Toti  – prosegue l’ex ministro – che ho incontrato personalmente e aver avuto diversi colloqui telefonici con esponenti di vari partiti politici, direi che il raffronto procede».

Ritiene che ora sia più facile colloquiare con il suo ex partito dopo lo strappo di Giovanni Toti? «Da tempo -risponde Claudio Scajolaho fatto una scelta civica, di comunità, di concretezza. Mi pare che, invece, non si siano ancora focalizzati i problemi che nostra regione ha, a cominciare dalla Sanità, per non parlare delle vie di comunicazione da realizzare, il  raddoppio ferroviario della tratta Finale – Andora e di una infrastruttura della quale nessuno parla più, la AlbengaCarcarePredosa ma che è fondamentale andando a incrociarsi con la Alessandria-Voltri e la Savona-Torino. Sono tracciati senza i quali raggiungere il Ponente sarà sempre più difficile e che se non saranno realizzate nessuno verrà più nella nostra Riviera».

Invece? «Invece-conclude l’ex ministro – siamo al  solito teatrino della politica. I problemi sembrano essere mi sposto di qua, di  la, pur di rimanere attaccati alla poltrona».