Il caso

Imperia, privatizzazione dell’Isah la Cisl non ci sta e preannuncia una azione legale

Allo scopo di garantire ai lavoratori lo status di dipendenti pubblici

Isah  imperia

Imperia. Trasformazione dell’Isah in fondazione, il rifiuto dell’azienda, a conclusione della vertenza aperta di fronte al prefetto Alberto Intini a concedere  ulteriori mobilità rispetto alle 4 posizioni ammesse dal presidente Stefano Pugi ha come conseguenza la proposizione di una azione legale da parte dei sindacati.

In particolare è è la Cisl a compiere il passo di far approdare la questione nelle aule di giustizia. «Questi lavoratori  -dichiara  Nico Zanchi – non hanno chiesto loro di diventare privati. Proporremo una azione legale per garantire il mantenimento dello status di dipendenti pubblici».

Milena Speranza (Uil): «Vanno tutelati il più possibile i lavoratori. Ci sono altri 30 dipendenti più una novantina che prestano la loro opera a favore dell’Ente attraverso una cooperativa. Non vorremmo che diventasse un caso occupazionale. Per quanto riguarda le altre mobilità i tempi sono stretti e verso il pubblico, per esempio i comuni».

«Purtroppo – conclude Fulvio Fellegara (Cgil) – i tempi stretti non fanno intravedere altre possibilità nonostante la disponibilità del signor prefetto a mantenere aperta la trattativa e quella dell’Asl per quanto riguarda le procedure di mobilità»

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