Santo patrono

Ventimiglia, alla consegna del San Segundin d’argentu l’appello del sindaco al vescovo: «Torni nel comitato» fotogallery

«Per me, la sua presenza, sarebbe motivo di orgoglio»

Ventimiglia. Prima di consegnare allo chef Pinuccia Beglia, storica ristoratrice dei ‘Balzi Rossi’, il San Segundin d’argentu 2019, il sindaco Gaetano Scullino ha chiesto al vescovo diocesano, monsignor Antonio Suetta, di tornare nella commissione per la scelta del vincitore, invitandolo a far parte attiva, come in passato, dell’importante celebrazione – anche profana – del santo patrono San Secondo.

«Fino a qualche tempo era importante anche la parola del vescovo, che faceva parte del comitato insieme al sindaco – ha detto Scullino – E decidevano tutti insieme, anche perché la premiazione si svolgeva in cattedrale e quindi era giusto un certo riconoscimento e segno di rispetto. Poi non so perché in questi anni si è un po’ modificato. Ma io amerei veramente molto che il signor vescovo continuasse a dire qualcosa per quanto riguarda questo premio, anche perché parliamo del santo patrono e ci terrei in maniera particolare. Ci confronteremo, ma vorrei davvero riprendere dove ho lasciato»

Scullino ha anche chiamato sul palco l’ex sindaco e attuale consigliere di minoranza Enrico Ioculano: «La commissione che ha scelto di premiare Pinuccia Beglia è avvenuta sotto la sua amministrazione, è giusto così», ha detto.

«Vorrei ringraziare la commissione che mi ha eletto, il sindaco e i cittadini che hanno creduto in me – ha dichiarato, con grande emozione, Pinuccia Beglia – Devo ammettere di aver ricevuto molte soddisfazioni nel corso della mia vita: ho servito i presidenti del mondo nel corso del G8 di Genova, ho tenuto conferenze e lezioni di cucina in tutto il mondo. Ho amato e continuo ad amare il mio lavoro che quotidianamente riesce a darmi un’incredibile energia. Vorrei mandare un messaggio forte e sincero specialmente ai giovani di questa città: ragazzi, tornate ad amare, fate un passo indietro, l’amore è l’unica chiave del successo. Amate il vostro lavoro, il vostro vicino. Dobbiamo tornare a essere una comunità viva e ricca di identità, dobbiamo valorizzare i nostri prodotti. Ricordo con un sorriso il periodo in cui i fiori erano il nostro punto di forza, girando per la città si sentiva per le vie il profumo di Barbagiuai e frittelle di baccalà; quel periodo dove una stretta di mano era una garanzia. Comprendo le difficoltà dei giovani d’oggi: tecnologia e burocrazia rendono tutto più difficile ma sono sicura che con la buona volontà si riesce in tutto».

A margine della premiazione del San Segundin d’Argentu, è stata conferita una targa di riconoscimento al Ventimiglia Calcio per i suoi 110 anni di attività a Ventimiglia.

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