La segnalazione

Taggia, il consigliere Napoli: «Più di un mese per cambiare una lampadina»

«Ringrazio i dipendenti dell'ufficio Ambiente, ma sono rammaricato che alla loro attenzione e prontezza di risposta ai cittadini non sia seguita un eguale celere risposta da parte del manutentore»

riviera24 - Luca Napoli

Taggia. «Oggi la mia richiesta di sostituzione di una lampadina sotto il portico di via Pasquale Anfossi a Taggia, compie il suo primo mese» – scrive il consigliere comunale Luca Napoli.

«Alle 18.01 del 4 luglio scorso inviavo una mail all’indirizzo preposto a tali segnalazioni, ambiente@comune.taggia.im.it. Con mia grande sorpresa e soddisfazione, il funzionario ancora in servizio, alle 18.20 mi rispondeva comunicandomi di aver inoltrato la mia segnalazione al manutentore. Oggi, martedì 6 agosto c.a., alle ore 18.01, la lampadina “incriminata” giace ancora al suo posto, con un leggero alone nero nella sua sommità, sintomo che ormai è irrimediabilmente “bruciata”.

Quindi la domanda, sorge spontanea. Come cittadino ho dapprima segnalato telefonicamente il piccolo problema (era circa il 10 giugno scorso), che mi era stato segnalato a sua volta da un vicino di casa (io risiedo esattamente in prossimità del guasto, ma non mi ero reso conto del problema), poi verbalmente, poi ancora via mail. Essendo certo che il mio messaggio sia stato inoltrato correttamente, che fine ha fatto il manutentore? Possibile che in oltre 45 giorni non abbia trovato il tempo di prendere una scaletta ed una lampadina per sostituirla?

Conclude dicendo – Ammetto che si fosse trattato di una semplice lampadina con attacco standard a vite E27, l’avrei già sostituita personalmente, ma purtroppo si tratta di un lampioncino con una particolare tipologia di lampadina e quindi non è stato possibile effettuare la sostituzione. Ringrazio i dipendenti dell’ufficio Ambiente del Comune di Taggia, ma sono rammaricato che alla loro attenzione e prontezza di risposta ai cittadini non sia seguita un eguale celere risposta da parte del manutentore. Tali situazioni purtroppo, sono all’ordine del giorno».

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